TRAPANI. Roberto Boscaglia difende, e per certi versi fa bene, la sua squadra per la prestazione offerta a Bari per buona parte del secondo tempo e «impreca», sicuramente a ragion veduta, contro certe scelte arbitrali che hanno ancora una volta penalizzato i granata. Sicuramente nessuno chiede favori, ma possibile che da almeno due anni a questa parte non vi sia mai un episodio valutato pro granata? Almeno uno dei due gol annullati al «San Nicola» grida vendetta. Sarebbe stato un pareggio che avrebbe interrotto una serie negativa di sconfitte fuori casa (lontano dal «Provinciale», il Trapani ha vinto una sola volta e ottenuto due pareggi, a fronte di cinque sconfitte con 21 gol incassati sul totale di 28) che comincia a diventare preoccupante, a prescindere dal valore dell'avversario.
Nella fattispecie, infatti, il Bari è sembrato formazione tutt'altro che trascendentale e se ha fatto un figurone per almeno un'ora di partita (e poco importa se come dice Boscaglia si è reso «veramente pericoloso una sola volta o molte altre di più», per informazioni chiedere al portiere granata Lys Gomis) deve essere assolutamente grato ad un Trapani che, forse per l'avvicinarsi del Natale, era in vena di strenne, tant'è che invece dei «soliti» 45 minuti che regala, per lo più fuori casa, all'avversario di turno, stavolta gliene ha regalati, appunto, 60. Quando i granata hanno cominciato ad avvertire il «bruciore» che avevano sulle «guance» ed hanno cominciato a reagire, gli «schiaffi» che avevano preso erano già due. E restituirne uno, con il rigore trasformato dal bomber Matteo Mancosu, non è servito a nulla.
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