TRAPANI. «È stato uno spot per il calcio siciliano». Il «mezzogiorno e mezzo di fuoco» del provinciale ha complessivamente soddisfatto il tecnico del Trapani Roberto Boscaglia anche se, riavvolgendo il virtuale nastro della partita e rivedendo all’altrettanto virtuale moviola gli episodi salienti non può non ribadire che «tuttavia prevale l’amarezza perché, per come era andata soprattutto nel primo tempo, potevamo vincerla. Però abbiamo arretrato troppo il baricentro, sul doppio vantaggio, e avremmo potuto fare di più con Abate e Mancosu».
Il tecnico granata spiega, infatti, a proposito dell’eccessiva libertà di cui ha goduto Almiron quando l’allenatore etneo Peppe Sannino ha capito che doveva immettere una seconda punta e soprattutto che doveva arretrare l’ex juventino nella zona mediana del centrocampo, che «dovevano essere gli attaccanti a ”prenderlo”. In particolare Abate. Ma centralmente non siamo andati quasi mai in difficoltà e, in quelle rare occasioni in cui è successo, c’e stato il puntuale intervento del nostro portiere che sta lì per fare quello che ha fatto. Piuttosto - ribadisce Boscaglia - dove siamo venuti meno è stato sulle fasce, nonostante Nadarevic abbia fatto 60-70 minuti di grandissimo livello. Non siamo stati reattivi, in occasione dei due gol subiti, il primo peraltro su una palla ”quasi morta” e l’altro in inferiorità numerica per una caduta di Lo Bue».
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