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Trapani travolto 6-0 a Livorno, Boscaglia: «C’è solo da chiedere scusa»

L’allenatore ci mette la faccia: «Recitiamo il mea culpa, siamo tutti responsabili. in panchina mi veniva da piangere»

TRAPANI. Dobbiamo solo recitare il mea culpa e chiedere scusa ai tifosi. A quelli che sono venuti fino qua e a quelli che sono rimasti a Trapani. Rappresentiamo una città, una società. E quello che abbiamo visto qui a Livorno invece non ci rappresenta. In sei anni che sono alla guida del Trapani non avevo mai subìto 6 gol. Non cerco alibi, anche perché non ce ne sono. Ripeto: chiedo scusa a nome mio e della squadra, perché oggi siamo stati tutti responsabili di questa bruttissima sconfitta». Roberto Boscaglia ci mette la faccia. Faccia scura, ma non rassegnata. Faccia delusa, ma non di uomo vinto. Il tecnico del Trapani affronta forse, anzi senza forse, il post-partita più difficile della sua lunga e vincente esperienza sulla panchina granata, ma trova le parole giuste sia per analizzare i motivi di una sconfitta così pesante e sia per indicare la strada da seguire per risalire subito.

«Paradossalmente - ha aggiunto Boscaglia - la gara era iniziata abbastanza bene per noi, ma poi è andata oltre quelle che erano le nostre aspettative dopo l'uno-due del Livorno. Non abbiamo potuto fare quello che volevamo ed è diventata a senso unico. Ci è mancato tutto». Male è male, senza una causa specifica, perché la colpa non può essere di uno solo o di una componente singola. Figurarsi se la colpa è del modulo. «Questo modulo con tre centrocampisti permette un filtro maggiore, difatti il primo gol è nato da un cross da destra, mentre il secondo è arrivato sì centralmente, ma Vantaggiato era in mezzo a due-tre difensori nostri, quindi è stato bravo Vantaggiato. Il problema è che rigore, espulsione e gol dello 0-2 hanno complicato tutto irrimediabilmente e rimontare non era più possibile specie contro una squadra forte come il Livorno. Mi veniva da piangere in panchina vedendo come si svolgeva l'incontro e uso un'immagine forte per descrivere la mia impotenza: loro sembrava usassero la mitragliatrice, noi non avevamo nemmeno un coltellino per difenderci. E' stata una giornata così, di cui per l'ennesima volta chiediamo scusa ai tifosi».

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