La diga Trinità è «l'emblema di una mancata capacità programmatoria delle risorse e dei corpi idrici» in Sicilia, dove su 46 dighe 26 sono fuori esercizio. Lo afferma Legambiente Sicilia, aggiungendo che «altre dighe rischiano di chiudere per mancata manutenzione e collaudo».
Gli ambientalisti hanno ricostruito la vicenda di quel che definiscono un «paradosso» per una Sicilia che, finalmente, ha visto di recente piogge in grado di attenuare la siccità. La diga Trinità è un grande invaso a scopo irriguo in provincia di Trapani, e viene svuotato per ordine del ministero delle Infrastrutture poichè il fronte diga potrebbe non tenere in caso di sisma. L’invaso, la cui capienza sarebbe di un massimo di 18 milioni di metri cubi, nasce nel 1959 sbarrando con una diga in terra il fiume Delia.
«Già da tempo il lago veniva tenuto sotto una quota mediana proprio a causa del mancato collaudo e, quasi come una strana doccia fredda, è arrivato l’ordine perentorio di svuotare tutto con un ritmo di circa 100.000 metri cubi al giorno. La decisione, alla quale si sarebbe opposto anche il governo Schifani - prosegue Legambiente - tanto che lo stesso presidente si è recato a Roma nel tentativo di trovare una soluzione temporanea, ovviamente mette a grave rischio il comparto agricolo dell’area di Castelvetrano e Campobello facendo presagire una estate senza alcuna possibile fonte di approvvigionamento per le irrigazioni».
Caricamento commenti
Commenta la notizia