TRAPANI. Quando i beni confiscati alla mafia diventano esempi virtuosi di gestione economica in un percorso di legalità. A Trapani 136 immobili, confiscati alla criminalità organizzata, diventano simbolo del riscatto. Ville, appartamenti, garage, fabbricati, terreni agricoli, magazzini c'è di tutto e di più nell'elenco fornito dall'Anbsc, l'agenzia nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che ieri a Palermo ha presentato il dossier «dalla confisca dei beni all'accoglienza turistica» e che adesso sono stati riconverti e destinati a nuove tipologie d'uso. La maggior parte dei beni è stata sequestrata a Castelvetrano dove ci sono 52 immobili tra appartamenti, terreni agricoli, stalle e scuderie quasi tutte in contrada Strasatto. Altri 42 immobili a Partanna, di cui 32 solo in via Calogero Colicchi. E poi, ci sono 17 immobili ad Alcamo tra via Federico II e via XV Maggio, altrettanti a Castellammare del Golfo tra le frazioni di Balata e Scopello, altri 6 immobili a Custonaci tutte in via San Vito e un negozio ad Erice in via San Francesco di Paola. GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI TRAPANI DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE