MARSALA. Parte quest’anno la specializzazione «pasticceria» all’interno del corso di enograstronomia dell’indirizzo alberghiero dell’istituto superiore «Abele Damiani», ma gli adeguamenti per accogliere il laboratorio non sono ancora stati fatti e se l’Unione europea non accorderà la proroga dei termini chiesta dal preside andranno perse strutture nuove del valore di 150 mila euro. Da alcuni anni l’istituto superiore ha aggiunto allo storico indirizzo agrario anche quello alberghiero che conta oggi oltre seicento alunni (più di duecento sono quelli dell’agrario e oltre un centinaio al professionale per l’agricoltura che finora ha sede a Strasatti). Ebbene da quest’anno, all’interno del corso di Cucina è stata attivata una nuova opzione che consente agli alunni di specializzarsi in pasticceria grazie ad un monte ore (9 a settimana) di pratica in laboratorio, ampliando così l’offerta formativa. «Ma per fare tutto ciò occorrono le strutture adeguate – ha detto il preside Domenico Pocorobba – . La nostra scuola dispone di un laboratorio di cucina, ma non è sufficiente per il numero di alunni. Lo scorso anno gli studenti usufruivano delle cucine dell’Hotel Acos, ma poi il titolare ha interrotto il contratto. Una soluzione definitiva era data dal fatto che abbiamo ottenuto un finanziamento europeo per realizzare nella nostra scuola un laboratorio di pasticceria all’avanguardia, ma le strutture saranno accordate solo se i locali verranno adeguati e ad oggi non è stato fatto nulla nonostante le nostre ripetute richieste». Già all’ inizio del mese di agosto era stato paventato il rischio di perdere il finanziamento europeo e ad oggi non è cambiato nulla. Dalla Provincia hanno fatto sapere che attualmente l’Ente, o meglio, il Libero Consorzio dei Comuni, è senza bilancio. Quindi non ci sono somme disponibili da impiegare per i lavori richiesti dall’Abele Damiani. In pratica sarà il preside a dover risolvere il problema. Il progetto Fers – attualmente a rischio – prevede 110 mila euro per il laboratorio di pasticceria e quarantamila euro per una serra fuori suolo computerizzata – destinata alle attività laboratoriali dell’indirizzo agrario – per la coltivazione di piccoli frutti (come lamponi e mirtilli). Opportunità che vengono concesse in ragione del progetto europeo «Agenda Digitale». Tutto però dipende dagli adeguamenti strutturali che ad oggi non sono ancora iniziati. Il preside sta comunque tentando di realizzare i lavori anche senza il sostegno della Provincia. La sua è una corsa contro il tempo, a meno che non venga accordata la proroga dei termini oltre il 30 settembre.