CASTELVETRANO. Presentato alla Regione un progetto per l’ampliamento del canile municipale, che dovrebbe ospitare 150 cani. Fiducioso è l’assessore Francesco Lombardo. Il sindaco Felice Errante precisa che: «La spesa dell’ampliamento, sarà a carico del Comune. Si apprende anche che sono state dissequestrate le aree di associazioni private che ospitano un centinaio di cani per conto del Comune. Il sempre crescente bisogno di nuovi posti per ospitare i cani, spesso abbandonati dai proprietari, ha spinto l’amministrazione comunale attraverso i suoi tecnici, a presentare alla Regione il progetto dell’ampliamento del canile di via Errante, che dovrebbe aggiungere alla sua destinazione d’uso e cioè quella di struttura sanitaria, quella di canile municipale». «Il Comune - afferma il responsabile del Nopa l’Ispettore Salvatore Macaluso - per lenire il problema del randagismo che significa incolumità, sicurezza e salute pubblica ha impegnato parecchie risorse economiche in tal senso». Il mantenimento dei cani nelle strutture private costa due euro a cane ogni giorno. Un canile più capiente significa anche risparmio sicuro per le casse comunali. Le strutture private che trattengono e accudiscono oltre cento cani affidati da una ordinanza sindacale dello scorso anno e cioè Naturamica, Laica e Casa Carimi, sequestrate dai Nas lo scorso febbraio, perché ritenute inidonee a potere ospitare gli animali sono state dissequestrate dallo stesso sindaco, su nulla osta del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute dopo un intervento legale e restituite ai proprietari che avevano in ogni caso continuato a mantenere gli stessi animali. Sembra strano che gli spazi adibiti a trattenere i cani provvisoriamente furono ritenute inidonei e poi dopo qualche mese si. In particolare l’Associazione Natura Amica, sempre nelle more dell’apertura del canile aveva garantito l’accalappiamento dei cani, cosa che ha fatto anche ultimamente su sollecitazione del sindaco per i cani randagi all’interno del Parco Archeologico. Liliana Signorello presidente dell’Associazione Laica sulla vicenda dice: «Al di là che qualcuno abbia avuto l’interesse, probabilmente, di sollecitare l’ispezione dei Nas con il successivo sequestro e dissequestro ritengo che il migliore sistema per lenire il fenomeno del randagismo sia quello di fare crescere la cultura dell’affidamento e quindi dell’adozione degli stessi animali».