Trapani

Venerdì 22 Novembre 2024

Carte di credito clonate, accusata titolare di azienda di Marsala

MARSALA. È stata accusata di aver usato fraudolentemente delle carte di credito clonate e di emissione di fatture e operazioni inesistenti una donna marsalese rappresentante legale di una azienda di autonoleggio che si trova nella periferia sud del Marsalese, ma gli avvocati dell’indagata ribattono: «La nostra assistita ha chiarito la sua posizione: lei è solo rappresentante formale della ditta, ma sono altri che la gestiscono». Si tratta di un’ipotesi di reato che, da un anno a questa parte è sempre più frequentemente contestata. Stavolta ad essere stata raggiunta da un avviso di conclusione delle indagini preliminari – effettuate dalla Guardia di Finanza sotto l’egida della Procura della Repubblica di Marsala – è una marsalese, Maria Elena Cudia, rappresentante legale della “GP Rent A Car”, che si trova in contrada Strasatti. La donna è la titolare della azienda presso la quale sarebbero state utilizzate indebitamente diciassette carte di credito e, attraverso decine di passaggi, sarebbero state emesse ricevute POS per circa 44 mila euro. I fatti contestati risalgono agli anni 2011 – 2012. La signora Cudia è assistita dai suoi avvocati di fiducia Maurizio D’Amico e Stefano Pellegrino i quali hanno fatto sapere che: «La nostra assistita è già stata ascoltata in qualità di indagata dagli investigatori, su sua esplicita richiesta, e ha chiarito la sua estraneità ai fatti contestati in quanto lei è solo la rappresentante legale della ditta di autonoleggio, ma non la ha mai gestita di fatto e quindi non ha alcuna contezza di passaggi di carte di credito, né è in possesso informazioni che riguardano l’amministrazione reale della ditta». Quello dell’illecito utilizzo delle carte di credito clonate o alterate è un reato che è stato contestato a diverse persone nel Marsalese, negli ultimi mesi. Solo poche settimane fa è stato chiesto il rinvio a giudizio per il gestore di un oleificio che, secondo la Procura, attraverso il passaggio di carte alterate, avrebbe ottenuto circa 40mila euro, ma il legale ha ribattuto: «Il mio assistito ha solo venduto olio a sconosciuti, non aveva idea che le carte non fossero regolari». Poi è stata la volta di una ditta di porte e finestre. Qui la somma contestata è di circa 60 mila euro attraverso carte clonate da altre di nord Europa, Qatar e Stati Uniti. In un primo tempo le somme in questione erano state sequestrate, ma poi, in seguito all’istanza presentata dagli avvocati al Tribunale di libertà, sono state dissequestrate. «Il mio assistito non aveva modo di immaginare che si trattasse di denaro illecito», ha detto. Lo scorso luglio, la sezione di pg della Guardia di Finanza presso la Procura di Marsala ha effettuato un’indagine coordinata dal procuratore capo Di Pisa a carico di sette persone, tra commercianti, imprenditori e un pregiudicato. Ai sette è stato notificato l’avviso conclusione indagini, atto che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio.

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