ALCAMO. Denominata "Ennour" (cioè "Moschea della Luce") è adesso un punto di riferimento religioso soprattutto per tanti immigrati musulmani che vivono ad Alcamo e dintorni. Si tratta della moschea che è stata aperta ad Alcamo, martedì sera, e che si trova all'interno di un immobile in via Generale Antonio Cascino 9 (prolungamento della via Crispi, tra corso San Francesco di Paola e via Ugo Foscolo). L'iniziativa è di Chaif Atika, marocchina che vive in Sicilia e che si occupa dei problemi degli extracomunitari. Il sindaco Sebastiano Bonventre afferma: "L'amministrazione, sempre sensibile al dialogo interculturale, porta avanti l'incontro tra le differenti culture presenti ad Alcamo (albanese, romena, marocchina, tunisina, etc.) per coinvolgere i vari gruppi, soprattutto le donne e i bambini, in un cammino comune, al fine di realizzare quanto più possibile una convivenza solidale all'insegna del rispetto reciproco". Ad Alcamo i residenti stranieri sono il 3 per cento della popolazione complessiva che è di oltre 45 mila abitanti. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con quasi il 60% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Tunisia (12%) e dal Marocco (8%).Alla cerimonia di apertura della moschea, tra gli altri hanno presenziato il console marocchino Ahmed Sabri, il vicesindaco Salvatrore Cusumano e l'assessore alla pubblica istruzione e alla cultura, Selene Grimaudo, la quale evidenzia inoltre: "La comunità araba presente ad Alcamo ha fatto espressa richiesta al Comune affinché sia possibile far conoscere la lingua araba ai bambini nati qui e che, per l'appunto, non hanno modo di apprendere la lingua madre. La richiesta è stata accolta favorevolmente dall'amministrazione, è stata inoltrata alle scuole alcamesi ed è in itinere". Sul web, intanto, non sono mancati commenti, dibattiti in riferimento all'apertura di questo luogo religioso ad Alcamo. Emerge anche qualche polemica, caratterizzata da pregiudizi e paure.
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