MARSALA. Contratti “non veritieri” per il noleggio nautico, documenti falsi a bordo e pesca illegale di ricci. Sono questi i comportamenti illeciti accertati dagli agenti della Capitaneria di Porto di Marsala che hanno condotto all’elevazione di 40 mila euro di multe, nonché alla redazione di tre comunicazioni di notizie di reato, con tre conseguenti denunce all’autorità giudiziaria, oltre al sequestro di attrezzature usate illegalmente per la pesca di frutti di mare. Si tratta di controlli inscritti nell’operazione “Mare Sicuro 2014”, che sono stati effettuati, ad opera dei militari appartenenti all’ufficio circondariale Marittimo-Guardia Costiera di Marsala diretto dal comandante tenente di vascello Raffaele Giardina. Occhi puntati alla salvaguardia e tutela della sicurezza in mare, in diverse occasioni i militari hanno fornito assistenza a imbarcazioni in difficoltà attraverso l’impiego della motovedetta CP 2114 e del battello pneumatico B33. Tuttavia i militari hanno anche condotto verifiche che hanno interessato lo svolgimento delle attività legate al diporto nautico, all’effettuazione del noleggio occasionale delle imbarcazioni da diporto, nonché del comparto della pesca con controlli lungo tutta la filiera dalla cattura alla commercializzazione dei prodotti ittici. «Nel periodo estivo – spiega il comandante Giardina –, si è assistito alla recrudescenza del fenomeno (già riscontrato nella precedente estate) inerente comportamenti artatamente posti in essere per aggirare la normativa di settore attraverso la redazione di contratti “non veritieri” per simulare attività illegittime con potenziale pericolo per la sicurezza delle persone trasportate, attesa la differente certificazione di sicurezza che le unità da diporto utilizzate devono possedere da cui sono discesi numerosi verbali amministrativi per un totale di 35.650 euro». Non solo multe, nei giorni scorsi sono anche scattate tre denunce: «sono state redatte tre notizie di reato – aggiunge il tenente di vascello – rese necessarie dal comportamento penalmente rilevante tenuto da alcuni soggetti che sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria perché hanno disatteso un ordine dato dall’autorità e turbato la regolarità di una attività di controllo mentre, in un altro caso, è stata riscontrata la presentazione di documentazione falsa e contraffatta per ottenere un ingiusto vantaggio ed attestante l’esistenza di situazioni non riconducibili alla realtà». È stato sottoposto a controllo anche un pescatore diportista che ha “raccolto” più di 300 ricci di mare con l’ausilio di bombola e respiratore, strumenti assolutamente vietati dalla normativa di settore per poi, verosimilmente, vendere abusivamente il prodotto ittico. Trovato in flagrante, per lui è scattato un verbale amministrativo pari a 4 mila euro per aver pescato un numero superiore a quello previsto di ricci di mare e per aver utilizzato delle attrezzature non consentite che sono state sequestrate mentre i frutti di mare, essendo ancora in stato vitale, sono stato rigettato in acqua.
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