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È scontro sulla nuova Tasi a Trapani,
Damiano: voluta da Roma

TRAPANI. "Il vero problema è la definizione dell'aliquota che dovrà essere applicata alla Tasi, tassa per i servizi indivisibili". Così il sindaco Vito Damiano smorza le polemiche in merito alla prossima imposta, sorte dopo il suo vertice con i consiglieri comunali. Damiano spiega che “l'amministrazione da mesi sta lavorano per ridurre il carico fiscale per il 2014 contraendo i costi del servizio di spazzatura e raccolta (da circa 14 milioni a 12,5 milioni di euro). Ciò si tradurrà in un beneficio per tutti i contribuenti che quest'anno pagheranno una Tari (tassa per la raccolta dei rifiuti) inferiore di circa il 25% rispetto alla Tares 2013. Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto che mantiene fede all'impegno assunto. Chi afferma cose diverse dice il falso e lo fa in assoluta malafede". Damiano, quindi, spiega che lo Stato, che ha istituito la tassa colpendo le prime case, ha dato facoltà ai Comuni di applicare fino al massimo dell'aliquota, 2,5 per mille riferita alla rendita catastale, ovvero di non applicarla proprio. I consistenti tagli ai trasferimenti statali e regionali impongono l'applicazione dell'aliquota massima che, tuttavia, da sola non è sufficiente a pareggiare il bilancio comunale. "Sarà necessario – continua Damiano – procedere alla contrazione della spesa per recuperare quelle risorse che l'amministrazione non vuole andare a ricercare nelle tasche dei cittadini”. Quindi “riduzione dei servizi in generale che, voglio ricordare, sono rimasti invariati e, talvolta, anche ulteriormente sostenuti nel corso degli anni. Se ciò era possibile condividere allorquando si spendeva "senza ritegno", oggi ciò non è più possibile, laddove si consideri che gli Enti Locali vivono e vivranno sempre più in difficoltà e ristrettezze economiche. «La richiesta, avanzata dal sindaco Vito Damiano ai consiglieri comunali, di suggerire indirizzi e soluzioni per far quadrare i conti ed i bilanci del Comune messi in discussione dai ridotti trasferimenti nazionali e regionali è il paradigma di una amministrazione ormai a corto di idee, se mai ve ne siano state, e incapace di assumere il proprio ruolo». È questo, invece, l’affondo di Mimmo Fazio, capogruppo di Uniti per il Futuro, in merito al vertice tra il sindaco ed i consiglieri, voluto “per annunciare la "necessità" di aumentare al massimo i tributi locali ed, eventualmente, ridurre anche i servizi ai cittadini. Deve essere il capo dell'amministrazione ad avanzare una proposta al Consiglio e non viceversa – continua Fazio -. È imbarazzante dover assistere a questa surreale inversione dei ruoli, come è altrettanto imbarazzante constatare che la mancanza di iniziativa amministrativa ci abbia condotto oggi a questa situazione con un sindaco che non è in grado di avanzare una proposta di gestione per mancanza di idee, iniziative e percorsi amministrativi». Secondo Fazio «manca una visione unitaria della macchina comunale”. Anche Francesco Salone di Forza Italia si scaglia contro Damiano. “Ogni anno sempre nello stesso periodo circa indice una riunione con i consiglieri – afferma –. Durante l’anno li evita, ma poi, quando il Bilancio deve essere votato, insieme alle tasse che lui vuole mettere (anche se impopolari come la Tares), allora cerca alcuni consiglieri che magari sono sempre in attesa o alla ricerca di prebende”. Salone ricorda di aver presentato in Consiglio un atto di indirizzo relativo “alle linee guida per abbassare le tasse – continua -. Allora, perché non lo votiamo in aula in modo da chiarire al sindaco che il Consiglio, all'unanimità, dice no all’aumento della pressione fiscale”. Infine, Salone si scaglia anche contro Andrea Vassallo (Psi). “Si complimenta con il sindaco ed è felice di aver votato la Tares, ma sicuramente non avrà letto il Bilancio Consuntivo dato che soltanto il 53% dei cittadini l’ha pagata. Per cui c’è un ammanco che non era previsto”.

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