ALCAMO. È di un ventiquattrenne di nazionalità tunisina e che viveva regolarmente ad Alcamo, il cadavere rinvenuto questa mattina ad Alcamo Marina. La polizia di Alcamo non ne ha ancora fornito le generalità e mantiene il massimo riserbo. Del giovane, in spiaggia, non sarebbero stati trovati documenti d’identità, se non alcuni importanti indizi raccolti, dagli inquirenti, a poca distanza: un paio di ciabatte, la cui taglia corrisponde alla lunghezza dei suoi piedi, e un sacchetto in plastica contenente un telefonino cellulare, una maglietta e un pacchetto di fazzolettini. I poliziotti riferiscono soltanto che il giovane svolgeva lavoretti in campagna e che non era sposato. Tramite i dati della rubrica del telefonino trovato in spiaggia, sempre se effettivamente appartenesse a lui come si suppone, si sta cercando di rintracciare le persone a lui più vicine. Il giovane, capelli e carnagione bruni, di corporatura magra, indossava pantaloncini corti sportivi di colore scuro.
Sono in pieno svolgimento le indagini, sulla scorta della perizia del medico legale secondo la quale il decesso sarebbe avvenuto poche ore prima per annegamento, ma restano al vaglio degli inquirenti anche altri elementi.
Il corpo, infatti, presentava anche contusioni e, pare, anche fuoriuscita disangue dal volto. Per tale motivo, tra le tante ipotesi emergerebbe anche quella secondo cui il giovane nordafricano sia stato vittima di una colluttazione. Sul posto, in mattinata, è giunto anche il sostituto procuratore di Trapani Marco Verzera. Sono state ascoltate le testimonianze di un gruppo di giovani i quali, mentre si trovavano in spiaggia, hanno segnalato all’alba il macabro
rinvenimento, avvenuto sul tratto in corrispondenza dell’accesso all’arenile nella zona dell'ex casello ferroviario, e che hanno raccontato infatti di aver notato, con sgomento, alle prime luci del mattino, il corpo esanime che
galleggiava sul mare a pochi metri dalla riva.
Quindi, di averlo portato a riva dove però non c’era più nulla da fare per rianimarlo. Hanno chiamato il “118” che è giunto sul posto poco dopo. Sono arrivati la Polizia di Stato, successivamente i carabinieri, la polizia municipale, la guardia costiera. Il cadavere, intanto, è stato coperto con un telo. Poi l’accesso pubblico nell’area dell’arenile attorno è stata interdetta delimitandola con un nastro segnaletico, fino alle 11 circa, orario in cui la salma è stata
collocata in una bara e quindi trasportata, per mezzo di una vettura di una ditta di servizi funebri, all’obitorio del cimitero alcamese dove sarà effettuata l’autopsia. La vicenda, in attesa di conoscere i dettagli circa l’identità del giovane deceduto e fare piena luce su che cosa effettivamente gli sia accaduto, rimane un vero e proprio "giallo". Per tanti bagnanti che a poco a poco hanno cominciato ad affollare la spiaggia per trascorrere la mattinata al mare, nel giro di poco tempo l’atmosfera è ritornata relativamente quella di una tipica domenica spensierata. Proprio laddove poco prima si era consumata una tragedia che presenta ancora tanti lati oscuri.
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