TRAPANI. Seconda tragedia del mare in 24 ore nel Trapanese. Dopo la bambina di Marsala, morta domenica, ieri a perdere la vita è stato un uomo di 71 anni, Lino Distefano, pensionato, che era entrato in acqua nel tardo pomeriggio di ieri nel tratto di mare prospiciente alla spiaggia libera di San Giuliano, nel territorio di Erice, anche se al confine con Trapani. Le condizioni meteo marine non erano così sfavorevoli da impedire la balneazione, anche se, in ogni caso, bisognava prestare attenzione a causa del vento e delle conseguenti onde. Distefano, nato a Termini Imerese, ma da decenni residente a Trapani, con ogni probabilità sarebbe annegato a causa di un malore che gli avrebbe fatto perdere i sensi, anche se, in ogni caso, soltanto successivamente verrà accertata la vera causa che ha portato al decesso dell’uomo. A lanciare l’allarme sono stati alcuni bagnanti che hanno assistito alla scena. Subito, quindi, sono entrati in acqua i bagnini, che presidiano il tratto di spiaggia dalle loro torrette di avvistamento, ma ogni tentativo di strappare Lino Distefano alla morte è risultato vano.
L’uomo è stato trascinato sulla battigia e, subito dopo, è scattata la procedura prevista in questi casi, ossia l’arrivo della squadra volante della polizia, in attesa della Capitaneria di porto, giunta, in ogni caso, sul posto pochi minuti dopo. E così quella che doveva essere una tranquilla giornata da trascorrere in acqua all’insegna della spensieratezza e del divertimento si è trasformata, in pochi istanti, in una tragedia inimmaginabile che giunge a meno di 24 ore da quella verificatasi nel Marsalese, nei pressi della costa di San Teodoro, all'interno della Riserva dello Stagnone, dove si trovava la piccola Chanel Maya Titone insieme alla sua famiglia. In questo caso, però, a differenza di quanto avvenuto a Trapani, dove Distefano è morto in un tratto sabbioso, il teatro del tragico evento è stata la costa rocciosa.
La Capitaneria di porto, pertanto, invita tutti i bagnanti a rispettare il decalogo della balneazione sicura, al fine di interrompere la triste scia di morte del periodo ferragostano cominciata a Capaci, nel Palermitano, e proseguita fra Marsala e Trapani.