TRAPANI. L’Azienda sanitaria provinciale decide di fare un check up, attraverso la distribuzione di un questionario agli utenti, sullo stato di «salute» dei servizi erogati dall’ospedale «Sant’Antonio Abate» di Trapani ed emerge dai dati in nostro possesso che negli ultimi tempi si è registrato quanto segue: un miglioramento della qualità di assistenza (anche con l’attivazione di nuovi servizi quali lo strok- unit), ma che, pur truttavia si registrano ancora alcune carenze non indifferenti e che vanno dall’insufficienza del personale in alcuni reparti (sia medico che paramedico) ma soprattutto alla lungaggine di tempi per una visita specialistica sia in sede che all’esterno, vale a dire tra la prenotazione che viene effettutata ed il momento in cui la visita o l’esame viene eseguito. In particolare, il questionario, ancora in fase di eame da parte degli Uffici competenti, tende a conoscere oltre ai tempi di attesa tra la prenotazione anche i modi di comportamento e l’attenzione che vengono usati nei confronti dell’utente, oltre naturalmente alla qualità del srevizo che viene erogato. Ed ancora quali sono gli aspetti positivi e quellio negativi che hanno colpito maggiormente l’utente. Su tutti comunque primeggia il problema delle lunghe attese per una visita o in alcuni casi per qualche intervento di routine e non urgente. «È assurdo- dice al riguardo Marcello Signorello. responsabile provinciale dell’associazione «Noi consumatori» che ancor oggi si debba assistere ad attese di diversi mesi allo scopo di essere sottoposti ad una visita specialistica all’interno de nosocomio, o ancora a vedere registrare continui rinvii per 5- 6 mesi,o magari attse di un anno per interventi chirurgici, seppur modesti o di routine». Su quest’ultimo punto pare influisca in maniera non indifferente la carenza di personale, come è stato anche rilevato più volte anche da alcune organizzazioni sindacali, e specificatamente di anestesisti, mentre non è da meno la carenza di personale sanitario in alcuni reparti, quali ad esempio quello di pneumologia per citarne soltano uno, o il fatto che un solo medico spesso è costretto nel corso della notte a dover essere a disposizione di 3 reparti diversi per 60 ammalati. E sarà verosimilmente la carenza di personale a far registrare quanto verificato proprio qualche giorno prima delle festa di ferragosto e cioè che una mamma (che vuole mantenere l’anonimato) ci mostra un referto del pronto soccorso delle 21 e 49 minuti per una radiografia ad un braccio per la propria figlia, radiografia che è stata poi fatta, sempre in base al foglio rilasciato dal nosocomio dopo circa 6 ore ed esattamente quasi alle 4 del mattino.
E non mancano infine i suggerimenti richiesti sul questionario dell’Asp, ed al riguardo qualche utente fa osservare che manca un vero raccordo tra i vari reparti e tra i vari servizi, e probabilmente ci vorrebbe una sinergia tra di loro, forse con la creazione di un apposito servizio. An. Do.
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