VALDERICE. Il lavoro come strumento di integrazione. E così i migranti diventano giardinieri. Saranno, infatti, impegnati nella pulizia e nella manutenzione delle strade e del verde pubblico, nonchè nella bonifica dei terreni e delle strutture comunali che versano in condizioni fatiscenti.
Un modo per tenerli occupati e allentare la tensione che si respira nei centri e nelle strutture di accoglienza, già teatro di dure manifestazioni di protesta.
Al via, a Valderice, il progetto «borse lavoro», rivolto a quindici giovani richiedenti asilo politico che hanno già completato l’iter burocratico per l’ottenimento della protezione internazionale. Il progetto è frutto della collaborazione tra il Comune e la cooperativa «Badia Grande» che, a Valderice, gestisce le villette dove vengono ospitati i migranti arrivati nel nostro territorio.
«L’iniziativa - spiega il sindaco Mino Spezia - verte sul principio dell’ accoglienza integrata, prevedendo in modo complementare misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali, anche di inserimento socio-economico e lavorativo ed ha la finalità di promuovere la piena integrazione socio-lavorativa e l’autonomia dei cittadini stranieri, beneficiari».
I ragazzi saranno impegnati nel territorio del Comune di Valderice in attività di bonifica dei terreni comunali, pulizia delle strade e manutenzione delle strutture comunali. L’Amministrazione fornirà loro l’abbigliamento e le attrezzature necessarie per lo svolgimento dell’attività di giardiniere.
«Tale intervento - spiegano gli operatori della cooperativa «Badia Grande» - permetterà ai richiedenti asilo politico di svolgere un percorso formativo e lavorativo con una duplice finalità: i migranti avranno la possibilità di stare a stretto contatto con la realtà locale, curando non solo l’aspetto lavorativo, ma anche e soprattutto l’integrazione multiculturale».
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