GIBELLINA. La mancata rassegna del «Cinema sotto le stelle», motivata dal sindaco Fontana con le «prescrizioni» del revisore dei conti, fa aumentare la temperatura politica nella cittadina d'arte. Dura la presa di posizione del capogruppo di minoranza Nino Plaia (assessore ai tempi della Giunta Bonanno).«La precedente amministrazione - spiega Plaia - non ha lasciato debiti ma decreti di finanziamento, progetti e proposte progettuali, molte delle quali in questi anni sono state approvate e finanziate, come la riqualificazione del museo civico, il risanamento delle case popolari di via Empedocle e lo stesso Cretto di Burri. E' mortificante per la città ascoltare le puerili giustificazioni del sindaco per la mancata realizzazione della rassegna. Se debiti fuori bilancio ci sono - incalza Plaia - questi non sono imputabili alla precedente amministrazione: il debito con la ditta Megaron è sorto nel lontano 1990 (quando l'attuale sindaco era assessore ai Lavori pubblici) e la precedente amministrazione si è opposta alla richiesta di pagamento presentata nel 2008 ritenendo le somme non dovute; Il debito fuori bilancio è sorto nel 2013, quando il Tribunale ha condannato il Comune a pagare, come quello per il risarcimento danni richiesto da un automobilista nel 2010». Il capogruppo va oltre: «La vicenda, a parte il grave danno di immagine per la città per una rassegna pubblicizzata e poi revocata, pone una serie di interrogativi. Se le due sentenze di condanna sono arrivate nel dicembre 2013, come mai entro i 120 giorni previsti dalla legge non si è provveduto a riconoscere e pagare il debito? Se, il mancato riconoscimento dei debiti fuori bilancio impedisce di effettuare spese come si giustificano tutte le spese impegnate e pagate da gennaio ad oggi? Perché il revisore dei conti ha richiamato l'applicazione della legge solo per il Cinema sotto le stelle, dopo che la ditta individuata per montare lo schermo aveva finito il lavoro maturando il diritto al compenso?». A.Go.
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