MARSALA. Un'assemblea cittadina la prima risposta all'emergenza sangue lanciata la settimana scorsa dal presidente della locale sezione dell'Avis Isabella Galfano. A promuoverla il segretario del Partito Democratico Alberto Di Girolamo che ha colto l'occasione per rilanciare il drammatico appello dell'Avis e cercare di sensibilizzare la città sulla donazione e la sua valenza umana e sociale. All'assemblea, alla quale ha partecipato la stessa Isabella Galfano con un nutrito gruppo di "avisini" nonché molti medici, ospedalieri e non, si è ampiamente discusso dell'importanza della donazione di sangue e sui problemi connessi alla sua carenza. Dalla discussione, ma soprattutto dalle relazioni di Isa Galfano e Alberto Di Girolamo è emerso come i 700 donatori che da anni sono a Marsala non sono che l'1 per cento della popolazione contro il 2,9 per cento che è nel resto d'Italia. "L'Italia è una nazione autosufficiente nella raccolta di sangue con una madia di 40 sacche di sangue l'anno per mille abitanti - è stato sottolineato dai relatori - anche se c'è una notevole differenza fra le regioni del centro nord (l'Emilia Romagna ha superato le 60 sacche) e quelle meridionali che raccolgono meno di 30 sacche per mille abitanti". Il fabbisogno di sangue è oggi in costante aumento, sia per l'età media della popolazione che per i progressi della medicina che rendono possibili interventi chirurgici e terapie mediche anche se pazienti anziani un tempo non operabili". Ed è proprio nei mesi estivi che le scorte di sangue si riducono anche perché molti donatori vanno in ferie e molti ospedali hanno più difficoltà ad operare e a volte sono costretti a rinviare interventi non urgenti. Dal quadro generale alle norme che regolano la donazione: dall'essere sano del donatore alla sua età che va dai 18 ai 65 anni per gli uomini quattro volte l'anno ogni tre mesi e due volte per le donne. In media nel corpo umano ci sono 5 litri di sangue per cui donarne 400 cc è meno del 10 per cento e l'organismo non ne risente e lo riforma in poco tempo. Diffondere la cultura della donazione - ha sottolineato Alberto Di Girolamo, già primario della Divisione di Cardiologia dell'Ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani - significa aiutare ogni cittadino, un amico, un familiare e un domani altri potranno aiutare noi in caso di bisogno. Il sangue è un bene prezioso non sostituibile con altro e la sua carenza può significare rinviare un intervento chirurgico con tutte le conseguenze possibili, non potere curare bene i pazienti oncologici, aumentare il rischio di morte per chi ha incidenti gravi o emorragie e tant'altro". Da qui l'appello lanciato dall'assemblea cittadina a diffondere la cultura della donazione cominciando dalle famiglie, dalla scuola, dai posti di lavoro e dai centri d'incontro, e pensare al sangue non solo nel momento del bisogno ma sempre.
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