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Castelvetrano, donna aggredita da un cane randagio

CASTELVETRANO. Una donna difende i figli dall’aggressione di un cane randagio e finisce in ospedale. Si tratta di A.C. di 35 anni. L’episodio si è verificato giovedì mattina intorno alle 9, in via Domenico Cirillo. La signora fa subito un appello al sindaco Felice Errante, affinchè possa risolvere il grave problema del randagismo nel territorio. Secondo quanto appreso, ogni mattina a quell’ora, la trentacinquenne, accompagna il figlio minore presso i locali dell’ex ECA dove la struttura è coinvolta nel progetto “Primavera integrazione possibile" organizzato dal Comune di Castelvetrano in ordine al contrasto alla marginalità sociale ed alla integrazione per soggetti diversamente abili ed extra-comunitari. Mentre percorreva a piedi la via Cirillo assieme al figlio di 11 anni e al piccolo di 2 anni che si trovava dentro il passeggino, è stata circondata da un cane randagio di grossa taglia, di colore marrone scuro che somigliava a un cane lupo. La donna presa dal panico, per evitare che l’animale si avventasse contro i sui figli si è frapposta fra loro e il cane l’ha morsa nei polpacci. La signora ha iniziato a gridare per la paura e per il dolore a causa delle ferite. Grazie al tempestivo intervento di alcuni passanti il cane si è dato alla fuga evitando così che l’aggressione degenerasse. La vittima è stata trasportata in ambulanza presso l’ospedale dove le sono state fatte le prime cure. I medici di turno hanno riscontrato ferite lacero contuse sia al polpaccio destro che a quello sinistro. Sono stati necessari diversi punti di sutura. È stata inoltre sottoposta alla profilassi antitetano ed antirabbica. La signora visibilmente scossa e soprattutto preoccupata per i suoi figli, rimasti traumatizzati dall’attacco, si è rivolta al suo legale di fiducia, l’avvocato Patrick Cirrincione, in quale dichiara: «È ormai impossibile ignorare il pericolo che il fenomeno del randagismo porta nel nostro territorio; ricordo ad esempio, il recente episodio avvenuto nel Parco Archeologico di Selinunte. Occorre dare atto all’amministrazione comunale di essersi data molto da fare per fermare questa piaga, e mi riferisco ad esempio alla recente riapertura del canile municipale. Sarebbe però opportuno che, nel rispetto delle leggi e della sensibilità animalista, fossero intraprese con decisione tutte le necessarie azioni per tutelare l’incolumità dei cittadini, che devono avere la priorità». Adesso è caccia all’animale per capire se è microcippato e per risalire in caso ci fosse, al suo proprietario. Al canile invece non hanno avuto notizia dell’avvenuta aggressione ai fini dell’individuazione del randagio o del suo accalappiamento. «Oggi aggiunge l’avvocato - dopo che avrò sentito i testimoni, faremo una denuncia al Comando dei vigili urbani, nell’ottica della prevenzione di altri attacchi dello stesso randagio».

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