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Selinunte, scoppia la polemica
per i cani randagi al parco

SELINUNTE. I cani del parco di Selinunte continuano a generare molte polemiche . Dopo l’appello lanciato da dal direttore Giovanni Leto Barone e le dichiarazioni del sindaco della città Felice Errante arriva la presa di posizione di alcune associazioni animaliste presenti a Castelvetrano. Il nodo cruciale rimane sempre lo stesso ovvero:come prenderli i cani e trasferirli da dove si trovano senza traumi eccessivi. La colonia ormai è molto numerosa. Secondo alcuni operatori del parco sarebbero una quarantina i cani disseminati nei 270 ettari di area archelogica. Prenderli in sicurezza non è cosa facile per nessuno. Il sindaco, Felice Errante ha piu volte detto che con i mezzi a disposizione il comune non è in grado di poter risolvere il problema e ha chiesto l’intervento del Corpo forestale dell’ASP e adesso pure della Protezione. Nello scorso mese di aprile, lo stesso sindaco aveva chiesto l’intervento del Corpo Forestale e dei suoi operatori addetti al recupero dei cani randagi attraverso l’uso dei fucili narcotizzanti.La prposta scatenò la reazione di Enrico Riizzi coordinatore del partito degli animalisti. Rizzi, in un comunicato, criticò in modo intenso il possibile uso dei fucili con narcotico, rappresentando anche possibili violazioni di legge, rimanendo disponibile ad un confronto su altre soluzioni. Ci fu uno scontro mediatico con Errante.Sono passati piu di tre mesi e martedi scorso due bambini francesi hanno rischiato molto con i cani randagi del parco. Leto Barone, stanco di vari episodi, ha lanciato un ultimatum e ha scritto pure al prefetto di Trapani. La questione non ha lasciato indifferenti le associazioni animaliste locali che conoscono molto bene il problema. Tramite il portavoce Corinne Tamburello, l’ENPA, l’OIPA, e il gruppo Animalsicilia intendono precisare alcuni aspetti della vicenda, distinguendosi da quanto asserito dal sindaco Errante. “Non siamo stati mai contrari all’uso dei narcotizzanti- afferma Corinne Tamburello- per recuperare i cani,poiché fiduciosi sul corretto svolgimento delle operazioni ed evitando sofferenze . Sul punto non sono stati mai forniti i dettagli. Non ci risulta che ci siano state associazioni animaliste del territorio che abbiano mai dato parere contrario. Ci risulta invece che Enrico Rizzi del Partito Animalista Europeo, avendo saputo dell'iniziativa del sindaco, abbia chiesto formalmente allo stesso di descrivere lo specifico piano d'azione e il nominativo del veterinario dell'Asp”. In sintesi. le associazioni di Castelvetrano avevano già fatto sapere la loro posizione al sindaco, tramite un programma già stilato e firmato dai vari delegati. “Siamo d'accordo – conclude la portavoce Tamburello-sul fatto che i cani debbano andare via da lì perché oltretutto, dopo aver fatto una accurata visione dei cani presenti all'interno del parco ,abbiamo notato cani molto denutriti e alla ricerca di cibo”.A questo punto non resta che attivare il Corpo Forestale e dare la possibilità ai cani,di poter avere un rifugio più congruo del territorio del parco.

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