ALCAMO. L'Ospedale "San Vito e Santo Spirito" di Alcamo rientra tra quelli di primo livello, in base al nuovo Piano sanitario nazionale appena entrato in vigore e che divide gli ospedali in ospedali di primo e di secondo livello in base al bacino di abitanti». Ad affermarlo è il sindaco Sebastiano Bonventre, intervenendo in consiglio comunale e spiegando che il nosocomio alcamese, che in estate ha un bacino di utenza di almeno 100 mila persone, «rientra tra quelli di primo livello perché tutte le strutture previste ci sono e si possono distribuire sul territorio e la popolazione prevista di 150 mila abitanti tra Alcamo e Trapani esiste». Nel mese di giugno scorso, smentendo le precedenti notizie diffuse secondo cui il Piano sanitario nazionale avrebbe soppresso il "San Vito e Santo Spirito", Bonventre aveva dichiarato: «L'ospedale di Alcamo sarà inglobato nel Distretto sanitario n° 1 Ospedali Riuniti di Trapani, Alcamo e Pantelleria con il mantenimento di 78 posti letto così suddivisi: 46 per acuti, 22 per lungodegenza e riabilitazione e 10 in Day Hospital. Si annulla il Decreto che prevedeva il Punto territoriale di Emergenza e si mantiene il Pronto Soccorso, si mantengono le istituzioni di presidio (Direzione sanitaria e Farmacia) insieme con le Unità semplici, Anestesia e Rianimazione, Radiodiagnostica, Cardiologia, Pronto Soccorso. Restano i servizi di Patologia clinica, il Punto di primo intervento per adulti e per la Pediatria». Bonventre nella recente seduta consiliare ha poi detto: «A questo punto l'ospedale di Alcamo mantiene la Medicina, la Chirurgia, la Psichiatria e una Cardiologia come dipendente dalla Medicina, cosa che io contesto formalmente e mi auguro che la Cardiologia torni a dipendere da Trapani in modo che si assicuri la presenza H24 dei cardiologi sul territorio. Su questo punto - prosegue il sindaco - mi è stato assicurato che si può correggere. E' stato comunicato ufficialmente dall'assessore Lucia Borsellino, circa un mese fa, che sono stati destinati per la Sicilia circa 90 milioni di euro di cui 46 soltanto per la provincia di Trapani destinati in parte al nuovo ospedale di Alcamo e in parte al rifacimento del "Sant'Antonio Abate”. Se così è, si potrebbe pensare - sostiene Bonventre - ai lavori del nuovo ospedale in contrada San Gaetano evitando anche il project financing. Naturalmente bisognerà prima vedere le carte scritte ed andrebbe comunque in questa nuova struttura tutta una nuova sorta di cittadella sanitaria di Alcamo, dove confluirebbero tutti i servizi territoriali più altri due o tre piani destinati a lungodegenza e riabilitazione, che sarebbe, tra l'altro, l'unica nel territorio della provincia”. Bonventre, del resto, nell'ottobre 2007 fu nominato, dal Parlamento siciliano, componente del Comitato tecnico per la rimodulazione della rete ospedaliera nel territorio regionale. «Per quanto riguarda le espropriazioni - conclude il sindaco - ricordo che in una conferenza di servizi del gennaio scorso è stato detto che gli espropri non avrebbero bisogno di particolari procedure, perché la ditta ha confermato di avere già con i proprietari un accordo di massima per l'acquisizione dei terreni. Ritengo che l'eliminazione del Pte, il ritorno del Pronto Soccorso, la revoca del decreto, l'aver mantenuto in vita un ospedale che era destinato a chiudere, non sia cosa da nulla».