MARSALA. Mentre, nella sua ultima nota da primo cittadino, Giulia Adamo, ringrazia gli assessori Benny Musillami, Antonio Provenzano e Patrizia Montalto “che – scrive – hanno condiviso gli sforzi fatti in questi giorni per evitare il commissariamento e per essermi stati vicini con lealtà e coraggio”, meno distesi sono i rapporti tra i vertici del PD e gli ormai ex assessori Antonio Vinci (vice sindaco) e Antonella Genna (con delega alle politiche sociali). Ad ufficializzarne l’espulsione è stato ieri mattina il segretario comunale del Pd, Alberto Di Girolamo, il quale, nella conferenza stampa di martedì scorso, aveva detto chiaramente se Vinci e Genna fossero rimasti in giunta sarebbero stati automaticamente fuori dal partito, secondo quanto deliberato lunedì notte dal coordinamento comunale che ha votato l’uscita del Pd dalla giunta e dalla maggioranza. “Ai due assessori – dice Alberto Di Girolamo –. abbiamo dato quasi una settimana di tempo per decidere e attenersi alle disposizioni degli organi di partito; non lo hanno fatto e non c’è rimasto che dichiararli fuori dal PD”. Poco dopo è arrivata l’ufficializzazione delle dimissioni di Adamo che hanno raccolto il commento positivo della deputata regionale marsalese del PD Antonella Milazzo: “A prescindere dai motivi politici e dai contrasti che hanno portato il mio partito ad uscire dalla maggioranza, non posso che esprimere apprezzamento per la scelta di Giulia Adamo. È un gesto di serietà politica e merita grande rispetto”. Invece Antonio Vinci, che svolgerà le funzioni di sindaco fino all’arrivo del commissario, ha precisato: “La decisione – scrive – giunge in un momento in cui personalmente con alcune forze politiche, che avevano consentito l’elezione di Adamo e della maggioranza, si stava cercando di trovare un’intesa in favore della città. Sono convinto che chi fa buona politica deve guardare non al bene personale, ma a quello della collettività. Ecco perché ho chiesto, assieme ad Antonella Genna, al nostro partito una riflessione considerato che vi sono atti necessari e impellenti da esitare per il bene della comunità: il bilancio, il piano triennale delle opere pubbliche, ecc. A tal riguardo sono profondamente amareggiato delle dichiarazioni riportate dalla stampa dalle quali ho appreso che per il segretario del Pd Alberto Di Girolamo l’approvazione del bilancio non sarebbe altro che una scusa e che invece, sia io che la Genna, avremmo deciso di continuare per interessi personali, per lo stipendio e per la poltrona. Niente di più falso”. Di tensioni con l’ormai ex sindaco, invece, parla Eleonora Lo Curto, in una nota inviata poco prima che Giulia Adamo ufficializzasse le dimissioni: “ho pensato di dimettermi (secondo Lo Curto Adamo le avrebbe detto che lei avrebbe creato tensioni). Perché non l’ho fatto? L’unica ragione vera è che ho cancellato la parola “Resa” dal mio vocabolario etico. Soprattutto dopo avere percepito con assoluta chiarezza che proprio questo era l’intento: indurmi alle dimissioni”.
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