PALERMO. Aminta Altamitrano Guerrero, 33 anni, la messicana accusata di avere ucciso il figlio di 5 anni con una dose massiccia di psicofarmaci, nega con decisione di essere responsabile della morte del figlio. Qualche giorno fa la donna, da tempo con problemi psichici, aveva chiesto di potere entrare in una casa famiglia di Alcamo: sosteneva di avere bisogno di aiuto sia economico che morale. La circostanza è stata riferita dal legale della messicana, fermata per omicidio la scorsa notte, l'avvocato Fabio Bognanni.
«Nel 2013 - racconta il legale - la signora aveva anche denunciato il marito per maltrattamenti». Il difensore ha ribadito che la sua cliente nega decisamente di avere ucciso il bambino. La donna e il marito, emigrato in Germania, si sono conosciuti in Messico nel 2007. Il bambino era nato dopo due anni a Puebla. È atteso per stasera l'arrivo del marito dalla Germania. L'uomo sarà interrogato dagli inquirenti. Non è stata ancora fissata, invece, l'udienza di convalida del fermo della Altamitrano.
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