Trapani

Martedì 24 Settembre 2024

Le svendite estive a Trapani col segno negativo: «La gente non ha soldi»

TRAPANI. Saldi estivi 2014, piccoli segnali di speranza che non mutano il dato di fatto inconfutabile: la crisi c'è e regna sovrana. Sono gli imprenditori del commercio cittadino, esperti e lungimiranti, a spiegare che gli sconti restano solo un palliativo passeggero. «I saldi servono a poco perché la gente non ha soldi - afferma Filippo Spada, nel suo atelier in via Fardella - va rimesso in moto il commercio in senso lato e rilanciato il mercato. Lo Stato toglie e non lascia la disponibilità opportuna per fare acquisti e per quelli di classe si cercano i saldi, noi applichiamo ribassi del 30% e 50%. Si parla solo di tasse e si pagano, tasse. Vanno abbassate le aliquote Iva, per recuperare sui consumi e riattivare il commercio in un'economia ormai paralizzata». «Prima degli sconti la situazione è stata tragica - spiega Pina Parisi, contitolare dell'omonimo negozio di calzature - adesso si muove qualcosa, ma meno degli altri anni. Noi ribassiamo del 30 e 40% perché trattiamo aziende con prezzi imposti - a settembre, su qualche rimanenza, possiamo applicare il 50%». «Prima degli sconti si è stentato a recuperare le spese - dice Grazia Giurlanda di MuffyRoss abbigliamento bambini - le richieste sono state minime e più per il vestiario da cerimonia, per il quotidiano si aspettano i saldi, il cui arrivo però non scatena più la coda davanti alla saracinesca». Un raro parere positivo: «Bene prima degli sconti e meglio durante», è quello di Clorinda, del negozio Fiorella Rubino. E ancora Vita di Nero Giardini, in via Nicolò Riccio, conferma: «I saldi non giovano più come nel passato». E' della stessa opinione Melania, del negozio, Segue: «La crisi è forte, per cui durante gli sconti non circolano più acquirenti come una volta». «L'esordio dei saldi delude le aspettative - secondo Antonella Di Gregorio del punto vendita, Brooker - le attività commerciali sono tutte collegate e in crisi, e la tasca è vuota per tutti, quindi si spende meno». «E' stata una parabola discendente sin dalla Primavera - afferma Caterina Iovino, della boutique Beatrice d'Este - gli sconti servono solo a far vendere qualcosa in più». «La crisi è un tunnel buio e costante - conclude Noemi Gianquinto, del centro abbigliamento "Focus Studio" - e si è sentita tutto l'anno. La situazione è migliorata dall'apertura dei saldi, ma peggiora sempre rispetto agli anni precedenti. Amo il mio lavoro, quindi spero che migliori qualcosa, perché così non si può più continuare».

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