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Crolla impalcatura edile a Marsala La vittima in aula: "Vivo, ma da invalido"

La vittima ha ricostruito la vicenda, sottolineando che a causa di quell’incidente, nel quale ha riportato la lesione del midollo e fratture alle vertebre, non può più muoversi

MARSALA. “Mentre passavo mi è venuta addosso l'impalcatura e sono rimasto ingabbiato, a poca distanza dal muro. Bastavano pochi centimetri e non sarei qui”. A raccontarlo è stato Vincenzo Pipitone, docente di 54 anni che ul 15 luglio del 2010 è stato travolto dall’impalcatura edile piazzata davanti alla Cantina Florio mentre passava in moto. Pipitone, costituito parte civile ed è difeso dall’avvocato Lillo Fiorello, quel giorno per poco non perse la vita e ieri, ha raccontato cosa è accaduto e le conseguenze causate alla sua salute. Si tratta del processo a carico d Marcello Lombardo, difeso dall’avvocato Giovanni Galfano e per Giuseppe Maurizio Angileri, assistito dagli avvocati Giuseppe Milazzo e Roberto Genna, rispettivamente il responsabile del cantiere e il coordinatore della sicurezza. Gli imputati sono accusati di disastro colposo e lesioni gravissime. Quattro anni fa, davanti alla facciata principale della storica Cantina Florio, sul lungomare, verso le 10 del mattino, una grossa impalcatura lunga 17 metri e alta 8, posizionata davanti lo stabilimento è piombata in strada travolgendo Vincenzo Pipitone e il suo scooterone. Presso l’ azienda vinicola, erano in corso lavori di ristrutturazione. Lombardo era il responsabile di cantiere su incarico della ditta appaltatrice, la GAM Costruzioni s.r.l.; Angileri, dipendente della Duca di Salaparuta SpA., era il coordinatore della sicurezza del cantiere. Secondo l’accusa gli imputati avrebbero omesso di attuare dispositivi di sicurezza contro la caduta di corpi dall’alto durante le operazioni di demolizione. Lombardo e Angileri sarebbero anche responsabili di avere aumentato il rischio occupando una porzione di strada comunale lungo la quale sarebbero stati loro a regolare la circolazione. “Stavo percorrendo la litoranea verso Marsala – ha detto la persona offesa, che ha spiegato che si stava spostando per lavoro, essendo un docente del tecnico commerciale –. Giunto allo stabilimento Florio, vengo fermato da un signore con la paletta. Davanti a me c'era una Audi a 6. Siccome altre auto andavano verso Petrosino e non si poteva passare (un ponteggio occupava parte della carreggiata). Io stavo andando all'hotel presidente di Marsala dove gli alunni facevano uno stage estivo che si teneva anche al Beach Hotel e allo Stella d’ Italia. Chi mi ha fermato aveva una paletta verde e rossa. Per poco non rimaneva sotto anche lui, non sapeva che la parete sarebbe crollata. Ho riportato fratture multiple alle vertebre e una lesione midollare completa che non mi permette di avere movimenti alcuni. Ricoverato al pronto soccorso di Marsala e poi sono stato trasportato al Civico di Palermo dove sono stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Sono stato 19 giorni in rianimazione. Poi in Reparto e per 5 mesi in un ospedale di Imola per un tentativo di riabilitazione. La mia condizione è irreversibile e prendo farmaci continuamente”. 

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