TRAPANI. Non hanno aspettato il 30 giugno, data di scadenza dei termini della Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori del comparto degli edili. Porterebbe, infatti, la data del 25 giungo la lettera con cui i due commissari liquidatori della Megaservice Giuseppe Mazzeo e Pietro Bruno comunicano ai sindacati l’avvio della procedura di mobilità del personale, 65 unità, tuttora dipendente dalla società di multiservizi della ex Provincia posta in liquidazione nel febbraio dello scorso anno e chiedono un incontro. Un’iniziativa che, ad avviso dei lavoratori, precede «una catastrofe ampiamente attesa»: il licenziamento di massa. Il timore è che non si possa arrivare ad alcuna soluzione concreta. Anche perché sembrerebbe essersi arenata la proposta della creazione di una società cooperativa di lavoratori che potesse operare negli stessi settori dei servizi e dell’edilizia che era stata lanciata dal commissario del «Libero consorzio comunale di Trapani», l’Ente che ha preso il posto dell’ex Provincia, Antonio Ingroia e dal suo entourage e che avrebbe trovato ampia condivisione sia da parte del consulente esterno esperto alle partecipate Antonio Di Natale che degli stessi commissari liquidatori che dei sindacati.
A fare tirare il freno l’incertezza sulla portata delle commesse da assicurare alla nascente società cooperativa. Quelle che potrebbe fornire la ex Provincia non basterebbero, infatti, ad avviare un percorso finalizzato al reintegro del personale sino al raggiungimento del pieno organico per le palesi difficoltà economiche nonostante sia il commissario Ingroia che il suo esperto esterno Di Natale che il dirigente Diego Maggio abbiano dato garanzie per lo start-up inserendo le risorse finanziare possibili per la cooperativa a mutualità prevalente nel bilancio che sarà chiuso il prossimo giorno 27. Per questa ragione era stato invocato un tavolo prefettizio al invitare, con i rappresentanti della Regione, gli amministratori dei Comuni cui la cooperativa potrebbe offrire i propri servizi.
L’unico partito che finora ha preso posizione è quello di Rifondazione Comunista. Se si trattasse di una vicenda giunta ad un punto di non ritorno, per la Segreteria regionale del partito si tratterebbe di «un altro danno procurato dalle presunte riforme "rivoluzionarie" del Governo Crocetta - affermano il segretario Antonio Marotta e il responsabile lavoro Frank Ferlisi- che finge di abolire le Province mentre di fatto ne cambia semplicemente la denominazione, rendendole, però, non elettive». Convinti che «non tutte le strade percorribili per evitare questa ennesima tragedia dell'occupazione siano state prese in considerazione», i due esponenti di Rifondazione comunista si dichiarano «al fianco dei lavoratori della Megaservice» e ribadiscono l’impegno del partito «affinchè questa scelta sciagurata e criminale del licenziamento venga ritirata».
Costituita il 29 giugno 2004 con un capitale sociale di 120 mila euro e allo scopo della gestione di servizi strumentali in favore esclusivo dello stesso Ente Provincia, la Megaservice al 31 ottobre 2012 risultava in perdita per un milione 853 mila e 410 euro ed il patrimonio netto presentava un valore negativo di un milione 732 mila e 534 euro. E pare che, in ogni caso, la consegna dei libri della società in tribunale sia stata già programmata.
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