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Il litorale di Selinunte fra divieti e alghe

CASTELVETRANO. Selinunte tra alghe e divieti. Sembra un triste titolo di un ipotetico documentario dedicato alla frazione marinara più rinomata di Castelvetrano.Invece, è un titolo di cronaca .Ormai è un rituale. Ogni anno , all’inizio della stagione si ripetono le stesse polemiche. Le alghe del porto, i divieti di balneazione e dulcis in fundo il depuratore. Tra il diritto d’informare la gente e l’eventuale responsabilità comunale, ci sono le leggi e le verità scientifiche. Non possono e non devono trovare spazio ne le ipocrisie ne tantomeno le facili strumentalizzazioni. Andando per ordine, rimangono attive due possibili emergenze. La prima è relativa alle alghe. Se ne trova qualche tonnellata a due passi dei lidi dello “Scaro”. Annoso problema che l’amministrazione comunale con 57 mila euro di spesa dovrebbe parzialmente risolvere spostando, parte degli accumuli di posidonia dal porticciolo, all’area detta “Scalo d’alaggio” .Le parti eccedenti dovrebbero trovar luogo un’area di proprietà comunale in contrada Strasatto. Staranno lì solo per qualche mese. Il sito è stato scelto per consentire di liberare la zona dove sostano le barche all’interno del porticciolo. Ancora soldi spesi, per questo riparo, che si aggiungono a tante altre somme del passato. L’altra questione rilevata in questi giorni, è quella relativa alle aree non balneabili di Selinunte. La Regione Siciliana ha emesso un decreto che obbliga i Sindaci ad avvisare il cittadino, con appositi cartelli, quali zone di costa e di mare sono temporaneamente vietate alla balneazione. A Selinunte secondo questo decreto, il divieto riguarda le aree vicine i punti di immissione in mare di: Fiume Belice in contrada Belice Mare;della condotta di allontanamento acque reflue, del depuratore di Marinella, - Fiume Modione, in contrada Gaggera. Le altre spiagge come Pineta, Lido Zabbara- Calannino e zona del lido Touke, sono balneabili. “Nulla di nuovo sotto il sole-afferma il vice sindaco Marco Campagna-. Queste zone, sono anni che subiscono questo vincolo dalla Regione ,secondo le norme vigenti. Non capisco tutto questo clamore. L’80 % del litorale di Selinunte e Triscina è balneabilissimo”. Insomma l’amministrazione comunale getta acqua sul fuoco e con tanto di responsabilità limita il disagio per i bagnanti solo alle zone con il cartello di divieto. In attesa di eventuali dati di Goletta Verde non resta che tuffarsi fuori dalle zone inserite nel deserto.

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