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Trapani: Colombaia, «un ponte e subito la gestione»

TRAPANI. L’obiettivo è quello di non vanificare le opere di messa in sicurezza della Colombaia ed ottenere l’inserimento, nella programmazione dei finanziamenti europei 2014/2020, di un intervento di completo restauro dell’antico castello, uno dei simboli della città. Nel «tavolo tecnico», la cui convocazione è stata chiesta dal presidente dell’Associazione «Salviamo la Colombaia», Luigi Bruno, all’assessore e al dirigente generale dei Beni culturali della Regionale, al prefetto, al sindaco, comandante della Capitaneria di porto e al dirigente della Soprintendenza, si dovrebbe, inoltre, affrontare il problema della gestione della Colombaia e il suggestivo progetto che prevede la creazione di un passaggio pedonale (l’idea è quella di un ponte) tra la terraferma e l’isolotto in cui essa sorge. Un’iniziativa che potrebbe sviluppare un grande flusso turistico.
La necessità di non lasciare fine a se stessi i lavori di messi in sicurezza della Colombaia, ma di considerali solo il primo passo verso la sua ristrutturazione definitiva era stata ribadita in occasione del Settimo «Colombaia day» che si è tenuto alla fine dello scorso mese di maggio. Bruno è passato alla fase operativa perché, con la prima e meno complicata iniziativa che potrebbe essere portata in porto, ossia l'affidamento in gestione della Colombaia si potrebbe già pervenire ad un risultato positivo in termini di fruizione del castello, evitando, nel contempo, gli episodi di vandalismo che potrebbero verificarsi in caso di abbandono.
L’appalto per la messa in sicurezza della Colombaia era stato espletato dalla Soprintendenza ai Beni culturali nel febbraio del 2012, per un intervento valso a scongiurare il rischio di nuovi crolli e cedimenti, sulla base dei 600 mila euro stanziati dalla Regione cui l’anno prima, a conclusione dell’iter di sdemanializzazione avviato nel 2010, era passata, dallo Stato, la proprietà dell’antico castello di mare.
La prima struttura della Colombaia sarebbe stata costruita durante la guerra punica da Amilcare Barca che avrebbe apprezzato la posizione strategica dell'isoletta su cui sorge. Secondo altre fonti (comunque scarsamente accreditate), però, la Torre sarebbe stata preesistente all'arrivo dei Cartaginesi, realizzata dai Troiani in fuga. Dopo che i Romani avrebbero fatto strage di un presidio cartaginese, la Torre, abbandonata, sarebbe divenuta «nido di colombe». Da qui il nome che porta tuttora. Utilizzata come faro dagli Arabi, sarebbe stata riutilizzata come fortificazione dagli Spagnoli. I bastionamenti sarebbero stati potenziati a difesa dagli assalti dei pirati e dei Turchi e, nel sedicesimo secolo, sarebbe stato completato il fossato. Altri ingrandimenti e trasformazioni sarebbero stati effettuati fino al secolo successivo, sempre per ragioni di sicurezza e difesa. Adibita, infine, a carcere, la Colombaia è stata abbandonata a se stessa nel 1965.

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