Trapani

Sabato 21 Settembre 2024

Traffico illecito di rifiuti dalle distillerie di Marsala, indagini concluse

MARSALA. Un avviso di conclusione indagini - atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio - è stato notificato dalla Dda di Palermo per «attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti», a Giuseppe Bianchi, 78 anni, legale rappresentante della «Sicilia Acquaviti» di Marsala dal 2009 al 2011, e della «Ge.Dis.» dal 1980 al 2012, e a Fabio Volpe, 48 anni, legale rappresentante della «Sicilia Acquaviti» dal 2011 al 2013. L'indagine, inizialmente coordinata dal procuratore di Marsala Alberto Di Pisa e dal sostituto Giulia D'Alessandro e poi, per competenza, dalla Dda di Palermo, è stata avviata nel maggio 2013, quando la sezione di pg della Guardia di finanza di Marsala ebbe notizia del possibile illecito smaltimento di scarti industriali da parte delle distillerie Ge.Dis, con stabilimento nei pressi del porto di Marsala, e Sicilia Acquaviti. Disposti i controlli (effettuate anche trivellazioni nel terreno), si è accertato che il borlanda (residuo della distillazione) della Sicilia Acquaviti veniva smaltito illegalmente, attraverso tubazioni, sui terreni attorno all'impianto industriale di contrada Digerbato-Bartolotta e nelle vicine cave di tufo, poi ricoperte di terra. È stata, inoltre, scoperta una fossa in cui venivano stoccate vinacce esauste con un bacino di contenimento ripieno di acque di lisciviazione/percolato delle stesse vinacce. Un mese fa l'impianto industriale e terreni limitrofi per 162 mila metri quadrati sono stati sottoposti a sequestro preventivo. Il provvedimento, eseguito dalle Fiamme gialle, fu disposto dal gip di Palermo Giuliano Castiglia su richiesta del pm della Dda Maurizio Agnello. Dall'inchiesta è emerso che pericolosi scarti della distillazione, e in particolare borlanda (i cui principali componenti sono propanolo, butanolo, metil-propanolo, pentanolo e altri pentanoli isomeri, nonchè furfurale), venivano da tempo sversati sui terreni, finendo così nel sottosuolo, a poca distanza dai pozzi dell'acquedotto comunale di Marsala. Uno studio interuniversitario sulle acque italiane realizzato nell'ambito del progetto europeo «Eurogeosurvey geochemistry expert group», ha stilata la classifica dei Comuni con la più alta concentrazione di nitrati e Marsala, con 228 mg/l, è in cima alla graduatoria. 

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