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Marsala: amianto in una vecchia struttura di via Mazara

MARSALA. Un cartello posto davanti ad un vecchio impianto industriale in via Mazara informa della pericolosa presenza di polvere di amianto e scatta la segnalazione di un lettore: «che il manufatto in questione possa procurare danno alla salute della popolazione che vive nei dintorni è una certezza». La replica dei vigili urbani: «Da alcuni giorni abbiamo avviato controlli nella zona. L’attenzione è alta».
A rivolgersi al Giornale di Sicilia è stato Angelo Mosca, che abita nei pressi dell’impianto dismesso. «Quotidianamente – scrive – mi imbatto nella vista di uno scempio ambientale derivante dallo stato di abbandono di un manufatto industriale. A prima vista la recinzione, circondata da verde naturale, non porterebbe lo sguardo oltre gli alberi alti 4/5 metri, ma ad uno sguardo più attento non può sfuggire l’ammasso cementizio lasciato deperire sotto l’azione degli agenti atmosferici, senza cura alcuna. Di chi sia il manufatto in questione personalmente non lo so, ma il fatto che lo stesso possa procurare danno alla salute della popolazione che vive nei dintorni vi è certezza. La certezza non è assunta dal sottoscritto solo in base a informazioni sui rischi ambientali facilmente reperibili su internet, ma è attestata dall’esposizione di un cartello apposto non più di 20 giorni fa e riportante la scritta: “zona ad alto rischio – possibile presenza di polvere di amianto in concentrazione superiore ai valori limite di esposizione”. Può un cartello rendere più leggera la coscienza di chi ha il dovere di intervenire a tutela della popolazione?».
Pronta la risposta della polizia municipale il cui comandante, Vincenzo Menfi, circa una settimana fa ha dato disposizione al nucleo di polizia ambientale di effettuare verifiche sui materiali inquinanti presenti, sulla concentrazione di amianto sia in lamine che in polvere e sulla gestione dello stesso. Per il momento le indagini sono in corso e quindi non è dato sapere altro, ma nei prossimi giorni sarà possibile comprendere meglio come stanno le cose.
«L’affissione di un cartello generico – aggiunge Mosca –, non riportante alcuna misura cautelativa o azione di bonifica, non lascia certo la popolazione tranquilla, anzi. La pericolosità di questi materiali è proporzionata alle fibre aerodisperse nell’ambiente, le quali, se inalate da persone possono generare neoplasie. Pertanto, è necessario accertare la friabilità di un materiale per individuare quello che è più in grado di rilasciare le fibre killer». Intanto alcuni dei luoghi che negli anni sono stati interessati da presenza illegittima di amianto sono stati bonificati proprio in seguito all’accertamento dei vigili urbani. Tra questi un’area retrostante la via Favorita, un fondo di via Tunisi (contrada Cozzaro), un campo molto esteso in via Nino Fici Li Bassi e l’area (per due anni oggetto di incendi) di via Pianto Romano.

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