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Castelvetrano, terremoto in Libera: azzerati i vertici locali

CASTELVETRANO. Silenzio assordante» da parte dei vertici regionali di Libera dopo l’azzeramento dei vertici castelvetranesi. La parola d’ordine sembrerebbe paradossalmente «il silenzio». Una mail recapitata a Maria Teresa Nardozza Buccino referente dell’associazione a Castelvetrano, parla di rimozione dei vertici e la stessa destinataria non sembra molto convinta affermando solo telefonicamente: «di non aver capito il provvedimento e che in ogni caso prima di esprimermi vorrei sentirmi con i dirigenti regionali». Il provvedimento di scioglimento del gruppo dirigente è stato voluto dal coordinatore regionale Umberto Di Maggio a seguito di un vertice avuto con il coordinatore provinciale Salvatore Inguì con il responsabile settore Beni Confiscati Davide Pati e con il coordinatore di Libera Terra Gianluca Faraone.
Nella mail inviata ai soci di Libera Castelvetrano l’invito al «silenzio». Lo stesso Umberto Di Maggio raggiunto telefonicamente dice solo «di essere impegnato in una riunione, rimandando a oggi l’eventuale intervista». Questo «licenziamento in tronco» ha portato anche alle dimissioni di molti soci e pare che sia stata inviata anche una lettera a Don Ciotti come conferma Don Meli della Parrocchia di Santa Lucia molto dispiaciuto per il fatto che, si precisa, ha solo portato all’azzeramento dei vertici e non alla cancellazione de locale presidio intitolato a Giuseppe e Salvatore Asta. Lo stesso Don Meli amareggiato precisa: «Sono dispiaciuto per il modo in cui tutto ciò è stato fatto direi poco democratico. Sicuramente si poteva fare diversamente e anch’io sto cercando di capire il perché».

Parla invece Maria Antonietta Garofalo, per come è nella sua indole: «Sono entrata in Libera nel 2007 e ho fatto parte del presidio perché la scelta di essere comunista si coniugava perfettamente con i valori dell’ antimafia. In un paese come Castelvetrano mandamento di Matteo Messina Denaro, un presidio di Libera poteva fare la differenza rispetto a che si gira dall’altra parte o mette la testa dentro la sabbia e preferisce parlare di criminalità organizzata pur di non dire mafia Oggi contesto e metto in discussione il “modus” con cui il gruppo dirigente è stato smantellato partendo dalla referente, da ciò che ha rappresentato privandola di identità, impedendole di parlare e o di scrivere a nome di Libera,trascurando per leggerezza, disattenzione e disaffezione che dietro un ruolo c’è prima di ogni cosa una persona.Il problema è solo – conclude l’insegnante Maria Antonietta Garofano - lo scioglimento d’imperio del suo gruppo dirigente e l’imposizione del silenzio poiché non più rappresentativi del presidio di Libera». Parla invece Salvatore Inguì, coordinatore provinciale di Libera: «Non è vero che abbiamo imposto il silenzio ai nostri associati. Oltre un anno e mezzo fa avevamo chiesto al presidente di Libera di Castelvetrano di allargare la base e fare un progetto sul territorio e rinnovare le cariche sin dal 2013 andando ad eleggere un nuovo referente per favorire un normale ricambio. Oggi avremo un incontro al Liceo scientifico del presidio proprio per provvedere ad eleggere un nuovo referente. Siamo dispiaciuti sicuramente della vicenda».

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