MARSALA. Con la richiesta di costituzione di parte civile avanzata da Associazione Antimafie e Antiracket Paolo Borsellino di Marsala, Confindustria Trapani, Antiracket Trapani e Federazione Antiracket Italia, è iniziato, oggi, nel Tribunale di Marsala, il processo a Patrizia Messina Denaro e Francesco Guttadauro, sorella e nipote del capomafia latitante di Castelvetrano Matteo Messina Denaro, e a Antonio Lo Sciuto. Sulle richieste, il Tribunale (presidente del collegio Gioacchino Natoli) deciderà domani, quando il processo verrà riunito con un altro troncone giudiziario dell'operazione antimafia Eden, nella quale, il 13 dicembre 2013, con l'accusa di far parte o di aver favorito il clan Messina Denaro, furono arrestate 30 persone. Solo per 22, però, furono poi avanzate richieste di rinvio a giudizio. Il secondo troncone, la cui prima udienza (interlocutoria) si è tenuta lo scorso 19 maggio, vede imputati Antonella Agosta, Michele Mazzara, Giuseppe Pilato, Francesco Spezia, Salvatore Torcivia, Vincenzo Torino e Girolama La Cascia. Quest'ultima è individuata come una delle «parti lese», ma deve rispondere di false dichiarazioni al pm.
Secondo l'accusa, Patrizia Messina Denaro avrebbe retto il mandamento in assenza del fratello, con il quale continuava ad avere rapporti nonostante la latitanza. L'inchiesta sfociata nello smantellamento di vertici e presunti favoreggiatori della famiglia mafiosa Messina Denaro è stata coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato e dai sostituti Paolo Guido e Marzia Sabella. I reati a vario titolo contestati sono associazione mafiosa, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni, favoreggiamento aggravato, compravendita elettorale, corruzione, turbativa d'asta, aggravati dalle finalità mafiose. Altri quattro imputati hanno già patteggiato la pena, mentre altri otto hanno chiesto il rito abbreviato.
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