MARSALA. Coraggiosa decisione del sindaco Giulia Adamo: dinanzi all'inerzia del Ministero delle Politiche Agricole - Direzione Generale della pesca e al crescente malumore della marineria marsalese ha autorizzato i pescatori marsalesi ad effettuare la pesca del tonno con il sistema del "palangaro". Una scelta obbligata, quella del sindaco Adamo, per lo stato di agitazione della marineria locale in attesa del rilascio del permesso di pesca dal gennaio scorso che permetta di operare nel rispetto di quelle quote, sempre basse per quelle che sono le esigenze della marineria marsalese, già fissate per il 2014.
«Siamo al paradosso, alla follia totale - dice il sindaco Adamo -. È intollerabile per un Paese civile vessare i ceti sociali più deboli, mentre ci si riempie la bocca di legalità e antimafia. Ebbene - continua il sindaco di Marsala - proprio nel giorno dell'anniversario della morte di Giovanni Falcone, sento il dovere di contrastare una burocrazia letale, una subdola espressione di illegalità che passa sopra tutto e sopra tutti, indifferente al dolore umano».
Finora, infatti, pur lamentando l'insufficienza della quota di 265 tonnellate per il "palangaro" contro le 1.450 tonnellate per la "circuizione" e 40 tonnellate per la pesca sportiva, la marineria marsalese ha fatto buon viso a cattivo gioco aspettano il via libera da parte della Direzione Generale della Pesca. Da qui la decisione del sindaco di autorizzare i pescatori, nell'attesa che il Ministero rilasci i permessi ad effettuare la pesca del tonno con il "palangaro": il quantitativo pescato sarà poi decurtato dalla quota tonno assegnata. L'ordinanza del sindaco è stata inviata al competente Ministero, alla Regione Siciliana, alla Prefettura di Trapani e alla Procura della Repubblica di Marsala. Il sindaco Adamo ricorda le iniziative da lei intraprese per elevare le quote tonno per il "palangaro" fino a ricorrere ad azioni giudiziarie a difesa dei pescatori (la denuncia dell'ex ministro Catania). Giulia Adamo si dice amareggiata perché costretta ancora una volta a provvedimenti obbligati dallo stato di necessità delle 200 famiglie che vivono con la pesca del tonno. "E' singolare -conclude il sindaco- come si accusi sempre il Sud di piagnistei e assistenzialismo, sottraendo poi strumenti per il suo sviluppo".
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