MAZARA DEL VALLO. Via libera al dragaggio del bacino portuale. L'ultimo responso è arrivato e riguarda la qualità dei fanghi dei fondali del porto canale, che non sono inquinanti. Lo esclude la relazione dell'Iamc - Cnr di Mazara, incaricato ad esaminare la melma che soggiace in fondo al mare, un lavoro iniziato nello scorso mese di giugno e concluso da alcuni giorni con una relazione molto articolata.
Soltanto in una zona del porto canale, dove insistono le pompe di carburante per il rifornimento dei pescherecci, le acque conterrebbero residui inquinanti poco superiori alla media ma, come è stato assicurato, non ci sarebbero preoccupazioni perché sarebbero sottoposti ad un "lavaggio" per renderle innocue.
Si tratta di asportare circa 100 mila tonnellate di residuati accumulati in oltre 30 anni, che dovranno essere trasferite nella colmata B, non appena inizieranno i lavori di dragaggio, attesi da almeno tre anni. In tal senso, il Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche Sicilia-Calabria - Ufficio Opere Marittime per la Sicilia, diretto dall'ingegnere Pietro Viviano, acquisita dall'IamcCnr di Mazara del Vallo la relazione definitiva sui campionamenti e le analisi dei fanghi dei fondali, ha consegnato ufficialmente al comune di Mazara del Vallo, gli elaborati del progetto esecutivo relativo al primo stralcio esecutivo di 2 milioni di euro per i lavori di ripristino dei fondali del bacino portuale e del retrostante porto canale.
Il progetto è stato altresì inviato all'Ufficio del Commissario straordinario delegato per l'attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico presso il Dipartimento regionale della Protezione Civile che, acquisite le autorizzazioni degli Enti di competenza, potrà finalmente indire la gara d'appalto per l'attuazione degli interventi finanziati dal ministero dell'ambiente, che prevedono, in particolare, la bonifica dei fondali da materiali depositati e l'escavazione fino alle quota di 3 e 4 metri sotto il livello del mare.
Per l'ingegnere Viviano «ormai l'iter è stato completato e non appena la Regione acquisirà le ultime autorizzazioni, potrà bandire la gara di appalto che, ritengo, potrebbe essere indetta entro il prossimo autunno». L'attuale pessima navigabilità del porto - canale, è stata oggetto di continue proteste da parte degli armatori e dei marittimi. Quasi quotidianamente accade che qualche peschereccio resti bloccato nella melma, i fondali non esistono quasi più. Il pescaggio ormai è al limite, circa un metro, ma in alcuni punti anche meno. Pertanto se il peschereccio si ferma in mezzo al porto occorre che venga trainato da un rimorchio con altri costi di esercizio. Per questi motivi c'è grande attesa tra gli operatori della pesca per il dragaggio che farebbe ritornare a vivere l'antico fiume.