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Trapani, ecco i "social market" per le fasce più deboli

Il progetto, di cui la società consortile è capofila, è stato finanziato con mezzo milione di euro e prevede l’istituzione in Sicilia del primo «social market», il quinto in Italia

TRAPANI. Nell’Agroericino e nella Valle del Belice arrivano i «social market». Si tratta di particolari punti vendita dove sarà possibile acquistare prodotti a prezzi convenienti grazie al sistema della “filiera corta”, ovvero dal produttore al consumatore senza alcuna intermediazione commerciale. L’iniziativa, che va incontro alle esigenze delle fasce sociali più in difficoltà, è stata promossa dal Gal Elimos, nell’ambito della misura 421 «cooperazione interterritoriale, interregionale e transnazionale» del Psr Sicilia 2007/2013. Il progetto, di cui la società consortile è capofila, è stato finanziato per circa mezzo milione di euro e prevede l’istituzione in Sicilia del primo «social market», il quinto in Italia. L’area di riferimento, che riguarderà anche i territori dei Gal “Nebrodi Plus” e “Isole di Sicilia”, comprende complessivamente quattordici comuni, ovvero Erice, Valderice, Custonaci, San Vito lo Capo, Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Calatafimi, Vita, Salemi, Gibellina, Santa Ninfa, Partanna, Salaparuta e Poggioreale. Il progetto punta a «far fronte – si legge in una nota del Gal Elimos - alle difficoltà economiche a cui larghi strati della popolazione sono sottoposte. Negli ultimi anni, infatti, il numero dei poveri è purtroppo drammaticamente cresciuto, colpendo soprattutto le aree rurali. Rientrano ormai nella galassia della povertà, ad esempio, anche quelle famiglie in cui uno o più membri lavorano, che, a causa della recessione in atto, hanno dovuto modificare, in modo anche sostanziale, il proprio tenore di vita, privandosi di beni e servizi di cui precedentemente usufruivano». La formula commerciale dei “social Market”, che si svilupperà sul cosiddetto sistema della “filiera corta”, prevede la realizzazione di supermercati in grado di andare incontro alle esigenze delle fasce di popolazione con maggiori difficoltà. «Finora il risparmio delle famiglie – ha detto Rocco Lima, responsabile di Piano del Gal Elimos - ha consentito di far fronte alle difficoltà economiche, ma ormai le risorse accumulate con tanti sacrifici si stanno lentamente esaurendo. In tal senso era necessario intervenire affinché il mondo dell’agricoltura, caratterizzato dalla presenza di imprese che stentano a permanere sui mercati a causa della fragilità legata alle loro ridotte dimensioni, contrastasse in qualche modo - conclude Lima - la povertà sociale aumentando, al contempo, la possibilità di sviluppo del settore stesso». E dell’impegno del Gal Elimos per incentivare la «crescita economica del territorio» ha parlato il presidente Liborio Furco, che ha chiamato in causa la «sua capacità di investimento dato che risulta – ha evidenziato - tra i Gal più virtuosi della Sicilia, avendo già attivato oltre il 90 per cento delle somme messe a disposizione dall’assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca». 

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