Trapani

Venerdì 20 Settembre 2024

Trapani, aperto il cantiere per il santuario

TRAPANI. Il capocantiere è nientemeno che San Giuseppe. Un «capocantiere onorario» nominato tale dal parroco della chiesa Nostra Signora di Fatima, don Nino Gerbino, in vista della realizzazione del nuovo santuario che sorgerà su un'area di circa 7.300 metri quadri, confinante con l’attuale parrocchia e l'ex-convento dei Frati Minori Cappuccini, a due passi dal Cimitero.
Ieri pomeriggio, alla presenza, tra gli altri, del vescovo Pietro Maria Fragnelli, (la data del 13 maggio è stata scelta perché quella del giorno dell'apparizione e festa della Madonna di Fatima) la posa della prima pietra per la costruzione di quello che sarà «un vero e proprio complesso parrocchiale», afferma il progettista Benedetta Fontana, giovane architetto che a questo progetto ha lavorato fin dalla tesi di laurea, approfondendone, poi, gli aspetti teologici durante un Master all’Università europea «Pontificia Università Regina Apostolorum» di Roma. Sarà, infatti, una struttura composto da chiesa (con una capienza di circa 600 persone), sagrestia, uffici, 15 aule per il catechismo, salone parrocchiale e casa canonica. L’intervento edilizio complessivo è per i circa 2.300 metri quadri, così come previsto dai parametri della Conferenza Episcopale Italiana per l'edilizia di culto relativamente ad una popolazione parrocchiale compresa tra 9.001 e 10.000 abitanti e sarà realizzato attraverso il contributo Irpef dell'8xmille alla Chiesa Cattolica, per un importo di circa 3 milioni di euro (3.203.233). Le strutture sono state calcolate dall'ingegnere Michele Fabio Granata e l'impresa esecutrice è la CO.SA.PI. di Salvatore e Pietro Di Gaetano & C. di Trapani. «Il nuovo complesso parrocchiale si sviluppa in pianta con una forma ad "L", delimitando i lati est e sud del lotto - spiega Benedetta Fontana - . Si dispone nell'area in una posizione diagonalmente opposta a quella dell'ex-convento dei Frati Cappuccini, anch'esso a forma di "L", che diventa elemento di confronto dal punto di vista urbanistico, definendo in questo modo uno spazio interno che funge da sagrato e spazio urbano». Il finanziamento attraverso il contributo Irpef dell’8xmille non copre, però, le opere di bonifica che è stato necessario fare nell’area dove sorgerà la nuova chiesa e pertanto don Nino Gerbino si è inventato, per raccogliere la cifra necessaria, l’operazione «Adotta un salvadanaio» distribuendo centinaia di salvadanai, dalla caratteristica forma di «carusi». I salvadanai sono numerati: il numero 1 è stato consegnato al vescovo.

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