Trapani

Sabato 21 Settembre 2024

Trapani, Centro di radioterapia: è l’ultimo atto

TRAPANI. L’iter per la realizzazione di un centro di radioterapia in città si avvia verso la conclusione. Il centro sorgerà proprio dietro l’ospedale Sant’Antonio Abate, in un terreno che l’amministrazione comunale di Erice ha ceduto a suo tempo all’Asp 9 di Trapani, in cambio dell’ex hotel Igea, nel borgo medievale della Vetta. L'assessorato regionale alla Sanità ha trasmesso il progetto all’ assessorato regionale al Territorio ed Ambiente che, in base alla procedura prevista dalla normativa, sarà inviato a questo punto al Comune di Erice ed al Cru. Se entro trenta giorni non ci saranno osservazioni, l’assessorato regionale Territorio e Ambiente approverà definitivamente la variante urbanistica necessaria per la costruzione del nuovo complesso sanitario. A questo punto si passerà alla fase operativa del progetto, che prevede un investimento di tre milioni e mezzo di euro, fondi che dovrebbero arrivare dalla Regione, stanziamento annunciato ma non ancora confermato ufficialmente, visto che si resta in attesa del decreto di finanziamento. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacomo Tranchida sta però vagliando tutte le strade percorribili. Tant’è che le somme necessarie per la realizzazione del polo oncologico, con la costruzione del bunker e l’acquisto di tutte le attrezzature sanitarie necessarie per curare i malati di tumore, potrebbero arrivare anche dai privati, così come annunciato dallo stesso primo cittadino, che in questi anni ha seguito il complesso iter assieme ai vertici dell’Asp 9. “Venerdì, durante un importante convegno scientifico sulla radioterapia che si terrà al Palazzo Sales di Erice, faremo il nome della possibile ditta investitrice - ha annunciato Tranchida - non sottacendo però i dati numerici che riguardano i pazienti del nostro territorio, costretti ad ingrassare le strutture palermitane con l'elargizione economica garantita dalla Regione”, ha detto il sindaco, che ha prospettato anche l’ipotesi di un finanziamento da parte del Comune di Erice, fino ad un milione di euro, qualora non arrivino i finanziamenti della Regione. Intanto il movimento “Erice che vogliamo” si appresta a lanciare una raccolta fondi per finanziare la realizzazione del centro di radioterapia. A riguardo si punta anche alla promozione di una serie di eventi culturali, artistici e sportivi, con il coinvolgimento del mondo delle associazioni. La proposta è stata formalizzata in una mozione presentata dai consiglieri comunali Giuseppe Martines, Nino Marino, Santoro Alastra, Pino Agliastro, Giuseppe Spagnolo e Paolo Genco. La vicenda legata all’attivazione di radioterapia a Trapani va avanti ormai da anni. L’ospedale Sant’Antonio Abate, che è dotato di tutti i dipartimenti necessari per l’avvio del servizio, aveva ottenuto il finanziamento nell’ambito del Por 2007/2013. Ma l’attivazione di radioterapia venne dirottata dal governo regionale, allora guidato dal presidente Lombardo, a Mazara del Vallo perché l’ospedale trapanese sorge nel territorio del Comune di Erice, che è al di sotto dei (30 mila abitanti, anche se, di fatto, il centro urbano di casa santa è un corpo unico con il capoluogo. per non dire che i pazienti del nosocomio arrivano da tutto il comprensorio. la decisione venne duramente contestata sia dagli amministratori dell’hinterland che dai rappresentanti dal mondo dell’associazionismo, ad iniziare da angela cangemi per “mondo donna”, da sempre in prima linea nella battaglia per realizzazione di un centro di radioterapia a trapani, struttura che, non appena diventerà realtà, permetterà ai malati di cancro della provincia di curarsi direttamente nel territorio, senza bisogno di recarsi nelle strutture sanitarie di altre località.

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