TRAPANI. Traffico bloccato, ieri pomeriggio, tra via Manzoni e corso Piersanti Mattarella per l’avvio degli accertamenti del perito, Antonio Barcellona, incaricato dai giudici della prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Palermo di tutta una serie di verifiche sulla dinamica dei fatti relativi alla morte di Marco De Vita, lo studente di sedici anni travolto da un'auto, il 2 aprile di tre anni fa. La nuova perizia è stata disposta, infatti, nell’ambito del processo disecondo grado per la morte dello studente della quale è stato chiamato a rispondere Riccardo Rallo, di ventitré anni, che ha sempre sostenuto di avere involontariamente investito lo scooter della vittima.
Rallo era stato condannato in primo grado a due anni e otto mesi per omicidio colposo così riqualificato il reato di omicidio volontario che originariamente gli era stato contestato. Alle operazioni avviate dal perito Antonio Barcellona hanno assistito i consulenti di parte Giuseppe Calamia e Giuseppe Lo Torto, presenti, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe De Luca, difensore di Rallo e Gino Bosco, per la parte civile. la perizia disposta dai giudici di secondo grado dovrà accertare, in particolare, se Rallo potesse, tramite gli specchietti retrovisori della vettura che conduceva, avvistare lo scooter della vittima. Gli accertamenti continueranno nei prossimi giorni, anche in orario serale.
Lo studente fu travolto dall’auto mentre era alla guida della sua moto nei pressi della caserma Giannettino. Trasportato al l’ospedale Sant’Antonio Abate, morì poche ore dopo il ricovero. All’inizio tutto aveva fatto pensare ad una tragica fatalità. Ma poi le indagini presero un indirizzo diverso e sulla loro base emerse un’altra verità: Riccardo Rallo avrebbe investito volontariamente Marco De Vita. La sentenza di primo grado, invece, ha riportato il caso agli originari contorni.
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