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Trapani, viveva nella sporcizia con animali: aut-aut al proprietario

TRAPANI. Viveva in una casa con diversi cani e gatti, ma in condizioni che gli stessi agenti della polizia municipale che hanno effettuato il sopralluogo, non hanno esitato a definire, dal punto di vista igienico e sanitario, «grave», dato che il pavimento era unto ed imbrattato da feci ed urina con odori chiaramente riconducibili alla presenza di cani e gatti.
Per questo motivo il sindaco Vito Damiano adesso ha ordinato al proprietario, del quale non sono state fornite le generalità, di provvedere, entro otto giorni dalla notifica del provvedimento, alla «messa in atto di tutti gli interventi necessari al risanamento igienico dell’abitazione, dell’ingresso comune del fabbricato e dell’annesso pozzo luce dove risultano accatastati, alla rinfusa, materiali di diversa natura».

Il sopralluogo è stato effettuato lo scorso 28 marzo ed è stato predisposto anche un rapporto fotografico dal quale emerge che, oltre al pavimento unto ed imbrattato da feci ed urina di cani e gatti, «sia all’interno della stessa abitazione con disordine e sporcizia — si legge nell’ordinanza emanata dal sindaco Vito Damiano — sono rintracciabili anche delle chiazze di urina e feci in una stanza, tracce di feci sul tappeto e sul pavimento oltre che il pavimento lurido in una stanza e la presenza di materiale di vario tipo depositato alla rinfusa, peraltro già oggetto di una precedente segnalazione da parte del Siav».
Nel corso del sopralluogo gli agenti della polizia municipale hanno anche provveduto ad ascoltare i vicini di casa e ne è uscito fuori un quadro allarmante dato che gli stessi evidenziavano una «situazione di effettivo pericolo di natura igienico - sanitaria», non fronteggiabile con gli ordinari strumenti di amministrazione attiva. Il sindaco Damiano, pertanto, ha avvertito il proprietario dell’appartamento che, «in caso di inottempoeranza del provvedimento, si provvederà in via sostitutiva, a spese dello stesso, ad eseguire d’ufficio l’intervento richiesto, oltre alla denuncia all’autorità giudiziaria.

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