Trapani

Sabato 16 Novembre 2024

Trapani, sì ad una «tantum» per la Tares I capigruppo danno l’indirizzo

TRAPANI. Un contributo "una tantum" per venire incontro alle difficoltà di coloro che versano in condizioni economiche difficili e che sono stati costretti a pagare per intero la Tares dopo che l'amministrazione comunale ha deciso di non procedere con il bonus per la terza rata per i pareri negativi da parte degli Uffici. E' questo l'ultimo tentativo, in ordine di tempo, del consiglio comunale per alleviare le difficoltà di quanti avrebbero dovuto beneficiare dell'esenzione prima e del rimborso dopo della Tares. A decidere in direzione del contributo "una tantum" è stata la conferenza dei capigruppo "ed adesso stiamo scrivendo il regolamento - sottolinea Peppe Guaiana del Nuovo Centro Destra - che, poi, approderà in consiglio comunale. Il problema della copertura finanziaria sarebbe stato risolto istituendo un apposito capitolo nel Bilancio di previsione, ma ci siamo impantanati con la volontà dell'amministrazione comunale la quale ci ha detto no al bonus nei parametri che avevamo previsto, spiegando che sarebbe stato possibile soltanto prendendo in esame il "minimo vitale". Guaiana, quindi, spiega che "non capisco l'atteggiamento dell'amministrazione che il 19 febbraio scorso ha pubblicato, sul proprio sito Internet, che la modulistica per il rimborso della terza rata sarebbe stato pubblicato a breve. Invece, niente". Dal canto suo l'amministrazione comunale ha già spiegato che "si potrà tenere conto delle famiglie più bisognose appena il Comune applicherà la Tari, ossia la nuova tassa sui rifiuti. Le somme necessarie verranno recuperate rimodulando il servizio per la raccolta dei rifiuti. Ci sono delle norme ben precise che vincolano alcune iniziative dei Comuni". Il sindaco Damiano, infatti, ha già spiegato che "l'amministrazione aveva condiviso la proposta del Consiglio di istituire delle riduzioni per chi ha delle difficoltà economiche entro certi limiti definiti dall'Isee (13.158 euro), ma sia i consulenti esterni che gli uffici comunali avevano messo in evidenza che dal punto di vista legale non era possibile. I divieti alle proposte del Consiglio sono arrivati dalle norme e non dalla volontà dell'amministrazione comunale". A.Tr.

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