MARSALA. In 15 indagati per truffa all’INPS e falso: ieri, davanti al GUP Francesco Parrinello, si è tenuta la prima udienza e in quattro hanno fatto sapere che chiederanno il patteggiamento intanto in molti hanno già risarcito l’Erario di quanto percepito indebitamente. Si tratta del procedimento a carico di 15 braccianti che, secondo l’accusa, avrebbero percepito indebitamente l’indennità di disoccupazione per il periodo che va dal 2000 al 2011. Ad indagare sulla vicenda sono stati gli uomini della sezione di pg della Guardia di Finanza coordinati dal Procuratore Capo Alberto Di Pisa e dal sostituto Nicola Scalabrini che lo scorso luglio, in conferenza stampa, parlarono di una truffa pari a trecentomila euro. Nella stessa operazione scattarono tre arresti: Giacomo Passalacqua, di 71 anni, commercialista, responsabile delle Acli a Strasatti, assistito dall’avvocato Paolo Paladino, che, lo scorso ottobre ha patteggiato la pena sospesa di due anni: e Giacomo e Piernicola Abrignani, rispettivamente di 61 e 37 anni, che sono padre e figlio, l’uno è ex rappresentate e l’altro impiegato della Confederazione italiana agricoltori di Strasatti, assistiti dall’avvocato Diego Tranchida e dal legale Giacomo Pipitone. I due Abrignani sono sotto processo, per le stesse ipotesi di reato, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Marsala Matteo Giacalone. Nell’ultima udienza è stato sentito il maresciallo Missuto della sezione di pg della Guardia di Finanza che ha svolto le indagini. Il processo è stato rinviato al 6 maggio per ascoltare altri testi della lista del pubblico ministero. Ieri, al pian terreno del palazzo di giustizia, davanti al pubblico ministero Anna Sessa si è tenuta la prima udienza preliminare per i 15 braccianti, che secondo l’accusa avrebbero percepito indebitamente l’indennità di disoccupazione. Di questi in quattro hanno preannunciato la volontà di patteggiare, ossia: Gaspara Giacalone, assistita dall’avvocato Mario Noto, Matteo Zerilli, di 55 anni, Francesco De Vita, di 68 anni, e Antonino Sciacca 31enne difeso da Alessandro Casano.
Uno degli indagati: Salvatore Ampola, difeso dall’avvocato Antonio Salmeri, non ha potuto presenziare per ragioni di salute e per questo il giudice ha disposto che il processo venisse stato rinviato al 28 maggio. Gli altri indagati sono: Andrea Salvatore De Pasquale, di 44 anni, Pasquale Paladino, di 65 assistito da Diego Tranchida, Fabio Ignazio Lombardo, trentenne, Giovanni Giacalone di 70 anni, Antonio Francesco Monaco, di 51, Tommaso Pipitone che è cinquantenne, Emanuele Mangione, di 40, Giacomo Cosentino, di 49 anni, Pasquale Zichichi, di 56 anni, e la 53enne Marcella Barbara Giacalone. Molti degli indagati hanno già restituito all’erario di Stato le somme contestate.