ALCAMO. Ancora un'ordinanza "anti-alcol", da parte dell'amministrazione comunale di Alcamo. Ma rinnovare l'ordinanza non basta. Si richiede che sia fatta rispettare con costanza e con controlli a tappeto, quindi senza distinzione, per prevenire il fenomeno dell'abuso di alcolici, oltre che l'assunzione di droghe, soprattutto da parte di giovanissimi, in preoccupante aumento come viene testimoniato ormai da anni dal Ser.T diretto da Guido Faillace. A cui si aggiungono frequenti episodi di disturbo della quiete pubblica, danneggiamenti. Bastano le ordinanze? Occorre intanto cambiare mentalità, ad Alcamo. La repressione, infatti, senza adeguate e serie campagne educative e quindi di prevenzione, è un antidoto efficace soltanto relativamente. L'ordinanza del sindaco Sebastiano Bonventre, emanata in questi giorni, stabilisce provvedimenti "fino al 30 giugno 2014 dalle ore 22 alle ore 6". Il testo dell'ordinanza si apre facendo riferimento alle "numerose proteste" e agli "esposti da parte di cittadini che hanno segnalato, soprattutto durante le serate di fine settimana, situazioni di turbative della quiete pubblica e dell'ordine pubblico, con relativo abbandono disordinato di contenitori in vetro e altro materiale che imbrattano le zone interessate". Sono citati anche "casi di risse e minacce ai cittadini". Fatti che "hanno gravemente compromesso la normale e corretta fruizione di varie aree pubbliche".
Quali sono, quindi, questi provvedimenti che il Comune intende attuare? Eccoli: "Divieto assoluto per chiunque di consumo bevande alcoliche su area pubblica, che potrà essere effettuato solo all'interno dei locali, presso i tavoli degli stessi collocati nelle aree pubbliche attigue regolarmente autorizzate e nelle immediate vicinanze. Divieto assoluto di consumo di alcol all'interno dell'Atrio del Collegio dei Gesuiti, delle ville comunali di piazza della Repubblica, piazza Pittore Renda, piazza Falcone e Borsellino e del Parco "Vincenzo Internicola" in viale Europa". Nell'ordinanza è comunque riportato: "Sono fatte salve dal divieto di consumo di alcol le aree pubbliche in cui si svolgono manifestazioni (sagre, fiere, spettacoli etc.) organizzate e/o patrocinate dal Comune". E' inoltre stabilito "l'obbligo per tutti i titolari di esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande di tutte le tipologie, per i titolari di attività artigianali dove è consentita la vendita di prodotti alimentari (alcol) ed infine, per i titolari di attività commerciali in sede fissa su area privata e su aree pubbliche sia in sede fissa che in forma itinerante, autorizzati alla vendita di alimenti (alcol), di rimuovere dopo la chiusura dell'attività carte, bottiglie, lattine e quant'altro contribuisce a rendere indecoroso l'aspetto del locale e delle sue immediate vicinanze". L'ordinanza conclude con "il divieto di vendere alcolici a soggetti minorenni". Un aspetto, questo, che riguarda non soltanto bar, pub o comunque esercizi commerciali del centro storico, ma anche i numerosi supermercati del territorio e tutti gli altri centri commerciali dove si vendono alcolici. Nei confronti dei trasgressori le multe vanno da 25 a 500 euro.