TRAPANI. Strada Scularici, ovvero una zona che appartiene al Comune di Trapani completamente in stato di abbandono che sorge ai confini con la frazione ericina di Napola, zona dove vi risiedono alcune decine di famiglie. E’ questa la situazione che ha dell’incredibile che si presenta davanti gli occhi di chi vi si reca. Mancanza quasi totale dell’illuminazione, buche enormi ancor oggi piene d’acqua a causa delle recenti piogge e che inghiottono letteralmente parte delle macchine che a stento riescono a transitare per raggiungere la strada statale in territorio ericino passando sotto un vecchio ponte, tubazioni rotte, cunette scoperte piene d’acqua, fango ed erbacce e chi più ne ha più ne metta. Sembra insomma di essere ancora oggi agli anni del dopoguerra. Ed a nulla sono valse sino ad oggi tutte le richieste orali e scritte fatte sia all’amministrazione precedente- sostengono alcuni degli abitanti interessati- sia all’attuale amministrazione comunale. «Non sappiamo più a quale santo rivolgerci- dice al riguardo uno dei cittadini, Salvatore Giudice- perchè addirittura se usciamo di sera da casa a piedi per andare da qualche vicino di casa dobbiamo portarci una grossa lampada portatile per evitare di inciampare e cadere magari dentro qualche buca, o di cadere in un fosso d’acqua». Dal canto suo l’amministrazione comunale con l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea De Martino intanto mette in evidenza che «questa contrada e con essa tutte le frazioni- sostiene l’assessore- sono state trascurate e dimenticate per anni ed anni, e che, conseguentemente i cittadini hanno ben donde di cui lagnarsi e fare le dovute rimostranze, e condividiamo quindi il loro stato d’animo». «In ogni caso- afferma De Martino, che peraltro è un tecnico di professione-, abbiamo già fatto un sopralluogo e ci siamo resi conto dello stato in cui versa la zona che quindi necessita di adeguati e corposi interventi per una adeguata sistemazione della stessa». «Abbiamo deciso- continua l’assessore- di far predisporre dei progetti per le frazioni affinché si possa poi procedere alla loro attuazione, ed inserire conseguentemente i progetti stessi nel piano triennale delle opere pubbliche, anche se evidentemente dobbiamo fare i conti con le scarse risorse finanziarie di cui adesso soffrono tutti i Comuni».
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