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Pesca a Mazara del Vallo, si punta a produrre anche all’estero

«Il mare, per le imprese di pesca - dice Tumbiolo - si è ulteriormente ristretto. La Libia e l'Egitto, come sappiamo, hanno allargato il limite delle loro acque territoriali, in Tunisia c'è anche il problema del Mammellone»

MAZARA DEL VALLO. Alla ricerca di nuovi spazi produttivi che portano allo Yemen, Oman, Mauritania, isole Maldive. Il Distretto della pesca - Cosvap di Mazara indirizza i suoi soci verso il Golfo di Guinea dove una ventina di imprese nel campo della cantieristica e dell'industria di trasformazione già cominciano ad operare. Il presidente del Distretto, Giovanni Tumbiolo, ritiene che con questi Paesi, con i quali già c'è un buon rapporto per avere ospitato a Mazara ministri ed ambasciatori di quei Paesi, possono trovare spazio alcune delle oltre 150 imprese associate non solo nel campo della pesca ma principalmente in quello dell'industria di trasformazione (scatolame), delle officine meccaniche, della cantieristica.
"Il mare, per le imprese di pesca - dice Tumbiolo - si è ulteriormente ristretto. La Libia e l'Egitto, come sappiamo, hanno allargato il limite delle loro acque territoriali, in Tunisia c'è anche il problema del Mammellone, situazioni che penalizzano molto la pesca nel Mediterraneo, pertanto si cercano nuovi spazi commerciali ed industriali in cui possono operare i nostri associati". E alcune imprese sono già al lavoro. Intanto si è riunita l'Assemblea ordinaria e straordinaria del Distretto nel corso della quale è stata approvata una modifica statutaria dello stesso Consorzio e ciò al fine di rendere la sua struttura più operativa. La modifica riguarda nuovi campi di azione, oltre la pesca, ed un adeguamento tecnico che prevede, come vuole il ministero dello sviluppo economico, una veste di internazionalizzazione per affrontare l'economia globale. Il presidente del Distretto della Pesca, Giovanni Tumbiolo, al termine dell'assemblea soci ha dichiarato: "Si sono gettate le basi per una nuova strutturazione del Distretto Produttivo della Pesca. Parimenti agli altri Distretti agroalimentari siciliani si è scelto un nuovo cammino, un percorso più chiaro e più coerente con il ruolo e le funzioni dei Distretti produttivi agroalimentari. Essi sono una grande risorsa per lo sviluppo economico e sociale della nostra Regione". E' necessario -ha aggiunto Tumbiolo - che i legislatori e le classi dirigenti guardino a questi modelli con maggiore impegno ed interesse perché tali strutture possono avere ricadute e positive implicazioni sul sistema produttivo siciliano". Tumbiolo ha sottolineato: "Sbaglia chi intende delegittimare, screditare i distretti produttivi. I Distretti non sono (contrariamente a tanti enti, gravosi, pubblici e privati) "carrozzoni": essi non costano nulla alla collettività, si autoalimentano con progetti seri e qualificati, si autofinanziano con le piccole quote che ciascuna impresa, ogni socio conferisce". "C'è bisogno -ha concluso- di regole chiare per dotare le imprese di adeguati strumenti di promozione, innovazione, trasferimento tecnologico, internazionalizzazione. Senza questi fattori non vi è futuro".

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