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«Incompatibili» 18 impianti di carburante: gli operatori protestano a Marsala

MARSALA. Come era prevedibile il "piano carburanti" all'esame del consiglio comunale rischia di innescare una protesta che potrebbe assumere risvolti drammatici per i suoi effetti economico-occupazionali. Il piano di razionalizzazione e ristrutturazione della rete distribuzione carburanti nasce in ottemperanza al decreto dell'assessorato regionale all'Industria n. 45 del 12 giugno 2013 e mira ad un corretto utilizzo del territorio, alla gestione in sicurezza degli impianti, alla tutela dell'ambiente nonché al corretto sviluppo della viabilità. Tutto giusto se non prevedesse la dismissione di 18 impianti ritenuti "incompatibili".
Secondo gli accertamenti effettuati dalla polizia Municipale che ha trasmesso le schede di rilevamento per ogni distributore di carburante con il parere sulla viabilità sono: Erg: Lungonare Mediterraneo (accanto al Porticciolo Turistico); Erg: Lungomare Boeo (di fronte viale Isonzo); Q8 corso Gramsci (incrocio via Ugdulena); Q8: via Giovanni Falcone; Q8 via Francesco Crispi; Erg: Piazza Caprera; Esso via Salemi; Erg: Contrada Torrelunga Puleo; Q8: contrada Paolini; IP: Santi Filippo e Giacomo; Erg: via Trapani (incrocio via Vita); IP: Piazza Castello; Erg: S.P. 84 (contrada Berbaro); Q8: contrada Ciavolo; Q8: contrada Cuore di Gesù; Erg: via Itria ed Erg: contrada Pispisia. Impianti che sarebbero in contrasto con la normativa nazionale e regionale; si tratterebbe, in particolare, di impianti che contrastano con le norme di sicurezza legati alla viabilità, magari perché vicini ad alcuni incroci stradali di intenso traffico. Questi dovranno essere adeguati, se hanno spazio sufficiente per farlo, in caso contrario saranno destinati alla dismissione. Da qui il primo segnale dello stato d'animo degli operatori che in occasione dell'ultima seduta del consiglio comunale si sono riuniti sotto il porticato di Palazzo VII Aprile.
Una presenza "civile e democratica" ma decisa a far sentire la propria voce. Si sono presentati con striscioni e cartelli con cui hanno reclamato la salvaguardia del loro posto di lavoro messo a rischio da questo piano. Hanno ufficializzato la nascita di un comitato di lotta e dato mandato all'avvocato Giacomo Frazzitta di seguire la situazione ed evitare che gli stessi operatori finiscano per andare ad ingrossare la già lunga lista dei disoccupati.
Per altro c'è da considerare che buona parte dei 18 distributori candidati alla dismissione sono attivi da oltre 20 anni.

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