TRAPANI. "È indispensabile il supporto di maggiori risorse, non solo finanziarie - data la perdurante condizione di gravissima crisi economica che riduce, sempre più sensibilmente, quelle messe a disposizione degli uffici - ma anche relative alla messa a disposizione di una quantità adeguata di personale amministrativo (al fine, oltre tutto, di colmare i vuoti determinati dai pensionamenti) e di mezzi tecnologici idonei a consentire di migliorare la qualità e l’efficienza del lavoro quotidiano". E' quanto afferma il procuratore capo di Trapani, Marcello Viola, nella sua relazione in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario. "Oltre all’insidia della criminalità organizzata, radicata da tempo in profondità nel circondario... l’ordinato svolgimento della vita della collettività sociale nel trapanese è minacciato dalle manifestazioni di quella che viene spesso (in modo riduttivo) qualificata come “microcriminalità”, È proprio la cosiddetta “microcriminalità” a spaventare di più il cittadino medio, perché, al di là della definizione, è spesso costituita da atti che determinano in chi ne è vittima violenti traumi e penose sofferenze ed innescano nella comunità sociale un meccanismo di timore diffuso tale da abbassare significativamente la qualità della vita e. per altro verso, da accrescere la sensazione di insicurezza negli imprenditori, con conseguente disincentivazione delle intraprese e degli investimenti".L'attenzione della Procura è concentrata anche sul fenomeno dello spaccio: "Uno dei motivi di maggiore allarme è costituito dai reati connessi allo spaccio e al consumo largamente diffuso di sostanze stupefacenti e psicotrope, pur efficacemente contrastato dalle investigazioni degli organi di polizia, come dimostrano le varie operazioni susseguitesi nel periodo di riferimento (il 2013, ndr)". Ma a destare allarme sociale ci sono le azioni violente, sottolinea il procuratore: "una sensibile ripresa della tendenza alla commissione dei fatti di sangue, essendo in aumento nel periodo in esame tutte le ipotesi di reato contro la persona, e segnatamente gli omicidi dolosi, sia consumati che tentati, e le lesioni personali volontarie, delitti che hanno sicuramente suscitato maggiore allarme sociale". Dalla relazione del procuratore emerge che, nel Trapanese, le emergenze criminali presenti sono piuttosto ampie: "Quanto all’usura, non può sfuggire il fatto che, per effetto della situazione di gravissima crisi economica, possa essere aumentato il ricorso al credito usurario, con il rischio del coinvolgimento di soggetti collegati ad ambienti di criminalità organizzata.
Analogamente, non può non preoccupare, per la sua gravità, l’aumento dei delitti di rapina, assai diffusi sul territorio, che risultano commessi a volte in danno di esercizi commerciali oggettivamente più vulnerabili ovvero di privati, lungo la pubblica via o all’interno di private abitazioni, e che destano forte apprensione". L'elenco dei reati elencati nella relazione prosegue: si va dall'evasione tributaria, ai danni ambientali, come gli incendi; dai reati contro la pubblica amministrazione a quelli sessuali. Uno spaccato che conferma la molteplicità di problematiche presenti sul territorio.