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Castelvetrano, si arena la trattativa per i punti vendita

CASTELVETRANO. Tutto da rifare per i 400 dipendenti del Gruppo 6 Gdo di Castelvetrano. È saltato, almeno per il momento, l’annunciato l'accordo con la società “Gicap Spa” dei fratelli Capone, che aveva mostrato vivo interesse alla gestione del Gruppo 6 Gdo. Dopo una serie d’incontri, sembra che che la "Gicap Spa" dei fratelli Capone di Catania titolare del marchio dei spuermercati “Qui Conviene” che a Palermo ha già prelevato i punti vendita confiscati alla mafia, “Ferdico” non ha firmato l’accordo propedeutico al contratto di affitto d’impresa, con l'Agenzia dei beni confiscati. La firma era prevista per lo scorso 14 gennaio.La notiza si è appresa da fonti sindacali. La Cgil di Castelvetrano che sta seguendo giorno per giornole sorti dei 400 dipendenti del gruppo che fu di Giuseppe Grigoli, condannato per associazione mafiosa, sta partecipando alla delicata fase di contrattazione tra lo Stato e il gruppo catanese.«In questo momento-afferma Gaspare Giaramita, segretario della Camera del Lavoro di Castelvetrano- la trattavia si è interrotta, per alcune incomprensioni gestionali, da definire nell’accordo ufficiale. Tuttavia, - aggiunge Giramita - riteniamo che i margini per ricucire questo strappo tra le parti, ci siano. Noi faremo ciò che è nelle nostrre possibilità, per cercare di concludere postivamente questa trattativa ,al fine di salvaguardare i 400 dipendenti». In altre parole, i sindacati sentono la preoccupazione forte dei lavoratori e delle loro famiglie e auspicano che le parti possano smussare le attuali controversie contrattuali e, partire al più presto,con il nuovo progetto imprenditoriale che prevede la gestione dell’intero Gruppo 6 GDO, con il metodo «affitto d’impresa» per la durata di anni 6 anni ,da parte della “Gicap spa” di Catania.Motivo del contendere tra lo Stato e la società catanese pare sia il mega CE.DI. di contrada Strasatto a Castelvetrano. Intanto, sul fronte degli stipendi ai lavoratori è notte fonda. Ad oggi i lavoratori, nonostante la cassa integrazione, aspettano diversi mesi di paga.Tanta la preoccupazione tra i lavoratori, e le loro famiglie, per il futuro occupazionale all'interno del gruppo fondato dal "re" dei supermercati ,Giuseppe Grigoli negli anni 90. Un «re» spodestato dalle inchieste giudiziarie secondo le quali l’imprenditore sarebbe stato un prestanome del boss latitante Matteo Messina Denaro.

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