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Mazara vuole diventare una città della ceramica: i vicoli come «museo»

MAZARA DEL VALLO. Nel vocabolario dei mazaresi è stato inserito il verbo "ceramizzare". Il sindaco Nicola Cristaldi vorrebbe trasformare la città in un polo di attrazione della ceramica come lo sono Caltagirone, Sciacca, Santo Stefano di Camastra. Ed i suoi avversari, tra il serio e il faceto, non perdono occasione per "ironizzare" sul disegno del primo cittadino anche perché la sua giunta, la vigilia di Capodanno, ha approvato sei atti deliberativi che prevedono interventi di decoro con ceramiche in sei luoghi della città, per un importo di 110 mila euro. Pannelli e mattonelle in ceramiche verranno installate in via del Corvo, in via San Nicolò, lungo le scalinate che consentono l'accesso al lungomazaro Ducezio dalla via Piersanti Mattarella e nell'area sottostante il ponte vecchio ( 16.000 euro), via Ospedale vecchio ( 21.000 euro), vicolo Coppola e nel primo tratto della via Raffaele Castelli ( 12.500 euro), via Raffaele Castelli (13.904,55 euro), via Origliano e via Rue della Giudecca (16.000 euro), piazza Santa Maria di Gesù ove verranno collocate anche panchine e giare in ceramica (32.000 euro). I soldi arrivano dalla regione che ha approvato il progetto "ceramiche in città" che prevede un finanziamento di 275 mila euro. Gli oppositori di Cristaldi criticano il sindaco per questa operazione di "ceramizzazione" perché sarebbe lontana dalla storia e dalla tradizione locale, per il sindaco invece proprio la ceramica è stata al vertice, in molti periodi, al centro della storia della provincia di Trapani. Alcune ceramiche sono state realizzate dallo stesso sindaco (lo pseudomino è Hajto) e dalla figlia Francesca, che sono state donate al comune. "Dal mio insediamento di quattro anni fa - afferma Cristaldi - è stato iniziato un lavoro di recupero delle principali vie e piazze del centro storico, cercando di eliminare il degrado causato da immobili fatiscenti per la mancanza di manutenzione". Poi spiega: "La stragrande maggioranza di questi immobili è di proprietà di gente povera ed è per questo che si è ricorso all'espediente della collocazione di pannelli artistici di ceramica che può sembrare soltanto edonistico, ma non è così, perché senza quel pannello noi non potremmo intervenire su quella casa. La realizzazione di questo arredo, che in questo caso è legato alla ceramica, con l'autorizzazione del proprietario, mi consente nello stesso tempo di ripristinare tutta la parete che altrimenti il proprietario non avrebbe avuto la possibilità di fare. Senza uno strumento di questo genere noi il centro storico non potremmo mai risanarlo". Il tema dominante delle ceramiche decorative della città è quello dell'integrazione, unito ad alcuni aspetti della storia e della vita quotidiana mazarese.

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