TRAPANI. I detenuti delle tre carceri di Trapani, Castelvetrano e dell'isola di Favignana, dal primo gennaio non ricevono più farmaci gratuiti dall'Azienda sanitaria provinciale, che lo scorso 20 novembre aveva comunicato la decisione unilaterale ai direttori dei penitenziari. Oggi il deputato regionale del gruppo misto, Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani, in un'interrogazione parlamentare chiede al governatore Rosario Crocetta e all'assessore alla Salute, Rita Borsellino, di intervenire, sottolineando che alcuni farmaci, come quelli per curare i malati di Hiv, possono essere dispensati soltanto dagli ospedali e, pertanto, non reperibili in commercio. La decisione dell'Asp, spiega lo staff di Fazio, sarebbe stata assunta a causa dei sempre crescenti crediti vantati nei confronti del ministero della Giustizia. Così, niente medicine, se non dietro pagamento diretto all'Asp da parte dell'amministrazione penitenziaria. La sospensione riguarda tutte le forniture, compreso il materiale parasanitario come garze e disinfettanti. La vicenda fa ancora una volta emergere la drammatica condizione delle carceri e viene alla luce proprio nel giorno in cui a Rebibbia un detenuto italiano di 53 anni si è tolto la vita impiccandosi: è il secondo caso di suicidio - dopo quello di Ivrea - dell'anno appena iniziato.
Intanto, il deputato siciliano fa notare che nella nota inviata ai direttori dei penitenziari, non c'è traccia delle motivazioni che hanno spinto l'Asp a bloccare la fornitura, «se non un riferimento generico - spiega Fazio - a un'attesa riforma del settore da parte della Regione siciliana. È un provvedimento da revocare, perchè lede diritti insopprimibili della persona come la tutela della salute». In effetti, un'analoga situazione, che si era verificata nel 2006, fu risolta in termini rifacendosi al decreto legislativo 230 del 2009, in cui è stabilito che il diritto alla salute degli internati è pari a quello dei cittadini in stato di libertà. Fazio ricorda che la Corte europea dei diritti dell'uomo ha già condannato l'Italia per le condizioni delle carceri, ritenute «inumane» e che altre procedure d'accertamento sono in corso. «La Regione siciliana - conclude il deputato - rischia anch'essa di esporsi ai richiami degli organismi internazionali» e osserva che l'amministrazione regionale, nel 2005, diffuse una circolare (la 1157, emessa dall'assessorato alla Salute) nella quale sanciva l'esenzione dai ticket sia sulle prestazioni sanitarie che sui farmaci per i detenuti.
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