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Marsala, scendono in piazza gli studenti «Vogliamo garanzie per la salute»

MARSALA. Oltre un migliaio gli studenti marsalesi scesi ieri in piazza per dire "no" alla installazione dell'antenna di telefonia mobile della Telecom all'interno di un costruendo impianto di carburante in via Giovanni Falcone (quartiere Sappusi) a poca distanza dal Liceo delle Scienze Umane "Pascasino"e dal Liceo Scientifico "Pietro Ruggieri". Un corteo, "rumoroso" ma ordinato e corretto, ben controllato per altro dalla massiccia presenza di polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani, coordinati dal dirigente del locale Commissariato, vice questore Piero Sciacca,che partito da piazza Francesco Pizzo ha attraversato la via Roma lanciando slogans e cercando di "spiegare" le ragioni della protesta attraverso striscioni ed alzando cartelli inneggiati al "diritto allo studio ma anche alla salute". Poi l'arrivo in Piazza della Repubblica dove il corteo si è sciolto ma gli studenti si sono assiepati sugli scalini e sul sagrato della Chiesa Madre innalzando striscioni, mostrando cartelli e continuando a gridare slogans per fare conoscere alla città le ragioni della loro iniziativa. "Vogliamo garanzie - hanno detto - che non ci siano rischi per la nostra salute per quell'antenna di telefonia cellulare piantata a poche decine di metri dai nostri istituti". Una iniziativa che, pur essendo in piena autonomia, è stata condivisa dall'avvocato Giuseppe Gandolfo, responsabile provinciale del Movimento per la Difesa del Cittadino per il quale "la scelta di installare un ripetitore per cellulari in piena zona abitata e in un quartiere che ospita tre scuole, fa parte del sistema deviato di gestione del territorio". Sulla manifestazione di ieri, dopo l'intervento del sindaco Giulia Adamo, si registra anche quello dell'assessore alla Pubblica Istruzione Eleonora Lo Curto che si dice dispiaciuta di non essere stata avvisata del corteo dagli studenti e dai suoi colleghi dirigenti "visto che nel 2001, quale presidente del Consiglio comunale, ho condotto una battaglia per l'adozione di un regolamento che faceva espresso divieto di installare tali impianti in prossimità di scuole, ospedali e centri densamente abitati. Come Amministrazione siamo disponibili a ridiscutere della vicenda e avrò il piacere di incontrare il Comitato degli studenti che sono certa vorrà confrontarsi con un'Amministrazione attenta come la nostra per rappresentare i loro disagi su questa delicata vicenda".

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