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Marsala, l’Adoc rilancia e sollecita controlli: «Ora le verifiche sulle antenne»

Telefonia mobile. L’associazione chiede al sindaco che si attivi affinché venga rilevata la regolarità delle installazioni

MARSALA. La verifica delle autorizzazioni per l'installazione delle antenne di telefonia mobile finora rilasciate è stata chiesta al sindaco Giulia Adamo dal presidente provinciale dell'Adoc Giuseppe Amodeo. Il problema è riesploso a seguito della collocazione di una antenna all'interno di un costruendo rifornimento di benzina nei pressi di alcuni istituti scolastici: il Liceo Pedagogico "Pascasino", il Liceo Scientifico "Pietro Ruggieri", la scuola elementare "Giuseppe e Salvatore Asta". L'iniziativa di Amodeo non investe direttamente proprio l'antenna in questione (sulla quale per altro l'Arpa di Palermo si è espressa favorevolmente avendo riscontrato la perfetta osservanza delle norme previste in materia) ma l'insieme delle antenne che da anni vengono installate ovunque a Marsala. "Già nel 2009 - ricorda Pino Amodeo al sindaco - il problema è stato sollevato proprio dall'Adoc che assieme al difensore civico del tempo, l'avvocato Giovanni Salvo, nel 2001 era riuscito a fare approvare dal consiglio comunale un apposito regolamento che facesse salve alcune strutture come scuole ed ospedali dalla posa di antenne di telefonia mobile. Nonostante quel regolamento le antenne sono proliferate e continuano a proliferare". Amodeo, in pratica, oltre ad una opportuna verifica della regolarità di tutte quelle antenne installate nel territorio comunale chiede anche l'adeguamento di quel vecchio regolamento ("che non si sa fino a che punto sia stato rispettato", si chiede) alle nuove norme in materia e l'adozione di un piano di telefonia mobile. "Trattandosi di un problema che riguarda la salute pubblica e principalmente giovani studenti ed alunni - scrive il presidente dell'Adoc al sindaco Adamo - è opportuno verificare, come per altro è previsto anche dal regolamento comunale, se le autorizzazioni sin qui rilasciate siano state controllate e se rispecchiano la nuova normativa che stabilisce di applicare inderogabilmente il principio della precauzione che impone di evitare di allocare tali antenne in prossimità di zone densamente popolate". Legittimo quindi "il diritto di studenti e famiglie di chiedere spiegazioni ed essere tutelati", anche se lo stesso Amodeo riconosce come la soluzione del problema sia legato ad un intervento legislativo regionale. Amodeo ha chiesto anche un incontro al sindaco per avviare le verifiche sollecitate ed emettere i provvedimenti dovuti a salvaguardia della salute pubblica.

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